Germania, violenza sulle Europee, leader socialdemocratico aggredito

Matthias Ecke è stato brutalmente picchiato mentre affiggeva manifesti elettorali. Sarà operato. Scholz: "Democrazia a rischio"

Germania, violenza sulle Europee, leader socialdemocratico aggredito
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Deve essere operato Matthias Ecke, capolista in Sassonia del Partito socialdemocratico tedesco (Spd) alle elezioni europee rimasto gravemente ferito a seguito di un'aggressione a Dresda, capitale del Land, la sera del 3 maggio. Ecke stava appendendo dei manifesti elettorali quando è stato picchiato da quattro sconosciuti. Il sospetto è che gli aggressori siano estremisti di destra.

Sono numerosi e attivi i neonazisti in Sassonia, cuore nero della Germania con Brandeburgo e Turingia. Nei tre Stati, il partito di estrema destra Alternativa per la Germania (Afd) è nettamente in testa nei sondaggi, tra il 26 e il 34%. I neonazisti sono nelle strade, sventolano le bandiere del Reich guglielmino e aggrediscono gli oppositori. Il caso Ecke non è isolato. Poco prima, a Dresda, un 28enne che stava attacchinando per i Verdi è stato picchiato da quattro ignoti: gli inquirenti non escludono che gli aggressori siano gli stessi. A Essen, il 2 maggio, il deputato degli ecologisti al Bundestag Kai Gehring e il suo collega di partito Rolf Fliss sono stati aggrediti da dei passanti. Nelle scorse settimane, in diverse località della Germania, esponenti di Spd, La Sinistra e Verdi sono stati oggetto di violenze e intimidazioni attribuibili alla destra radicale.

Torna la violenza politica in una Germania che appare sempre meno stabile di fronte a una preoccupante polarizzazione. Dopo l'attacco contro Ecke, il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier si è detto «inorridito». Questa «esplosione di violenza», ha evidenziato l'esponente della Spd, è «un avvertimento: tutti coloro che voglio preservare la nostra liberaldemocrazia, devono ora restare uniti superando le divisioni di partito». Per il cancelliere Olaf Scholz, «la democrazia è minacciata», anche a causa di Afd che soffia sul fuoco. Secondo la ministra dell'Interno Nancy Faeser, con l'attacco contro Ecke «la violenza antidemocratica ha assunto una nuova dimensione». Ferma condanna degli «attacchi fisici contro politici di tutti i partiti» anche da Tino Chrupalla, con Alice Weidel copresidente di Afd, che ha aggiunto: «Le campagne elettorali devono essere dure e costruttive nei contenuti, ma senza violenza».

Intanto, il clima si surriscalda. Ieri, a Nordhorn in Bassa Sassonia, un esponente di Afd è stato aggredito da un passante. In una Germania dove montano gli opposti estremismi, la violenza politica non è soltanto nera, ma anche rossa. A Berlino, il 18 aprile, un neonazista è stato accoltellato da militanti del movimento Antifa. Immediato il richiamo alla «banda del martello», gruppo di estremisti di sinistra guidato da Lina Engel responsabile di aggressioni contro esponenti della destra radicale, avvenute in Sassonia e Turingia tra il 2018 e il 2020.

Con la banda avrebbero legami militanti della sinistra radicale tedesca implicati nei fatti per cui Ilaria Salis è sotto processo a Budapest. Mentre l'attivista attende il verdetto in carcere, Engel è stata condannata in primo grado nel 2023 a cinque anni e tre mesi di reclusione.

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