Lapidato. Per il momento a parole. Ma, visto il Paese di riferimento, può accadere di tutto. Cristiano Ronaldo rischia una fine clamorosa, arresto, foglio di via, espulso dall'Arabia Saudita. Riassunto: nel corso della sfida di vertice tra l'Al Nassr, la squadra per la quale gioca CR7, e la capolista Al Hilal, vinta da quest'ultima per 2 a 0, il portoghese si è reso protagonista di alcune scene isteriche, prima quasi strangolando un avversario che gli aveva portato via il pallone, poi, uheggiato dal pubblico che invocava più volte il nome del suo rivale storico, Lionel Messi, è uscito dal campo e ha portato la mano ai genitali stringendoli con un gesto chiaro e offensivo, rivolgendo uno sguardo feroce agli urlanti.
Il raffinato atto ricorda quello, altrettanto elegante, esibito da Emiliano Martinez, portiere dell'Argentina che aveva utilizzato il premio dorato, appena ricevuto dalle mani dei due emiri, quello del Qatar e quello della Fifa, come un fallo da frullare ed esibire alla folla esaltata. Tra l'altro il gesto di Cristiano, un nome di battesimo non proprio ideale per il sito di riferimento, è avvenuto in pieno Ramadan, il periodo religioso che prevede il digiuno anche da cattivi pensieri e dalle volgarità e dunque entra in campo Nouf Bint Ahmed, docente di diritto internazionale e illustre legale saudita che chiede l'arresto e l'espulsione del giocatore per di più straniero, in base alle leggi del Paese saudita.
Una storiaccia che segna il tramonto malinconico di un campione, Cristiano Ronaldo che ha scelto il calcio arabo per motivi mercantili, il salario che gli è stato garantito, 500 milioni di euro per due anni e mezzo di contratto, non abbisogna di ulteriori spiegazioni ma la sua ingordigia, puntualmente esibita con automobili di stralussuose e dimore e gioielli e proprietà di isole marine, lo ha trasformato in un figura pacchiana in un mondo già volgare come quello del football.
L'ingaggio del portoghese rispondeva a un disegno diplomatico politico per la candidatura dell'Arabia Saudita a ospitare il campionato del mondo Fifa del 2030, il progetto è stato già presentato, il marketing avviato, Lionel Messi potrebbe sottoscrivere un contratto con l'Al Hilal, ancora più sostanzioso di quello di CR7, si viaggia nel mondo delle fiabe e dell'hard football, senza più alcun limite e logica. Cristiano Ronaldo non si è reso conto della gravità del proprio gesto che, del resto, aveva esibito in maniera non uguale ma simile in Champions League, vestendo la maglietta della Juventus contro i tifosi dell'Atletico di Madrid, rispondendo a uguale postura dell'allenatore argentino (che strano!) Diego Simeone, un machismo sconcio che adesso è finito al Var degli arabi. Se la richiesta del professor Nouf Bint Ahmed dovesse essere applicata si avrebbero conseguenze clamorose per il calciatore, per il suo contratto, per il suo futuro.
Di certo arriverà una sanzione sportiva che non cambierà di un virgola lo stato patrimoniale del lusitano ma potrebbe esserci una svolta diversa e penale, nel senso del codice. Abituati al fallo di fondo o al fallo laterale, eccoci infine alle prese con il fallo centrale di Cristiano Ronaldo. Siamo arrivati davvero al fondo.
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