La notizia ha iniziato a rimbalzare il giorno dopo il giuramento. Ed è subito esplosa creando un primo scandalo che dovrà essere chiarito al più presto. Il neo ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli avrebbe mentito sul titolo di studio. Nella sua pagina web racconta, infatti, di aver conseguito il diploma di laurea in Scienze Sociali. Peccato che, come denuncia Dagospia, il diploma di laurea di scienze sociali non è stato "istituito prima del 1998 (ma in via sperimentale a Trieste e Roma) e del 2000 quando la nostra era già segretaria nazionale del sindacato dei tessili".
"La Fedeli mente sul proprio titolo di studio, niente male per un neoministro all'Istruzione". A raccogliere l'indignazione nei confronti del neo ministro del governo Gentiloni è Mario Adinolfi. La presunta falsa laurea della Fedeli desta scalpore per la bugia detta agli italiani. Perché inventarsi una laurea? Non averla non è certo una nota di demerito. Mentire, invece, lo è. Perché nella sua bio ha aver conseguito "un diploma di laurea in Scienze Sociali" quando in realtà ha ottenuto soltanto il diploma alla Scuola per Assistenti sociali Unsas di Milano? "Complimenti ministro, bel passo d'inizio - tuona Adonolfi - e complimenti a Gentiloni che a dirigere scuola e università mette non solo una che non è laureata, ma una che spaccia per 'laurea in Scienze Sociali' un semplice diploma della scuola per assistenti sociali". Durissimo anche il deputato leghista Paolo Grimoldi: "Se fosse vero, allora si dovrebbe dimettere immediatamente da ministro. Certo sarebbe proprio un bell'inizio per Gentiloni... Ora aspettiamo chiarezza".
Il giallo sulla laurea non è l'unico neo nel passato della Fedeli. Da questa mattina ha iniziato a rimbalzare sui social il video in cui promette di dimettersi in caso di sconfitta al referendum sulle riforme costituzionali (guarda il video). "Se perdiamo il referendum, il giorno dopo non ci sono alibi - ha detto - il governo non avrebbe autorevolezza, ma anche i parlamentari. Non siamo attaccati alla poltrona". Parole in netta antitesi con la decisione di accettare l'incarico datole da Gentiloni.
"La spacciatrice di menzogne sul gender evidentemente è abituata a dire bugie - tuona ancora Adinolfi - il problema non è neanche che non è laureata, è che mente spudoratamente. Per un atto del genere in qualsiasi paese del mondo dovrebbe dimettersi seduta stante o essere costretta a farlo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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