Alla festa per i 25 anni di Emergency vanno in scena ancora una volta gli insulti. È, infatti, bastato mettere un microfono davanti a Gino Strada per farlo iniziare ad attaccare a testa bassa Matteo Salvini. "La soluzione è fare piazza pulita di questo coacervo di fascisti e coglioni", tuona il fondatore dell'associazione umanitaria (guarda il video) prendendo apertamente le difese di Carola Rackete, il capitano della Sea Watch 3 che infrangendo il blocco del Viminale ha portato la nave carica di immigrati clandestini davanti al porto di Lampedusa.
Per festeggiare i suoi 25 anni di impegno Emergency torna nella città dove è nata, Milano, in una tre giorni all'insegna dell'hashtag "di guerra e di pace. "Da 25 anni Emergency mette in pratica un'idea molto semplice: cura chiunque ne abbia bisogno - spiega Strada - nulla di eroico, è il nostro dovere, la nostra resistenza: mettere in pratica, ogni giorno, in tutti i nostri progetti, i diritti umani. È questo il nostro contributo, che ci ha portato a curare oltre 10 milioni di persone. E sarà anche una goccia nell'oceano, però è una bella goccia". Il volto umanitario dell'associazione nasconde, tuttavia, quello più politico. E basta stare ad ascoltare il fondatore per capirlo.
Il focus è ovviamente l'emergenze immigrazione e la lotta che Salvini ha messo in campo contro le ong che operano nel Mediterraneo. "Non è stato lui a cominciare, ma il suo predecessore Marco Minniti", attacca condannando sia il respingimento dei migranti ("È un atto disumano") sia "la politica di criminalizzare le ong". Ovviamente, nella vulgata di Strada non c'è spazio per la verità. E così non parla degli interessi (anche economici) legati al business dell'immigrazione né ai pericolosi contatti con i trafficanti di esseri umani. Né, tantomeno, ammette che da quando i porti italiani sono stati chiusi sono sì dimunuiti gli sbarchi, ma sono soprattutto diminuiti i morti in mare.
Nel suo intervento Strada trova ovviamente l'occasione per dare il proprio sostegno alla Rackete (guarda il video). "Il capitano e tutto l'equipaggio della Sea Watch hanno tutta la mia completa solidarietà", spiega.
Anche sul caso della nave dell'ong tedesca, non gli interessa che per arrivare fino a Lampedusa il comandante ha infranto svariate leggi. Anzi, dice pure che "stanno resistendo contro dei criminali politici" che andrebbero addirittura "perseguiti per legge".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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