Giorgia blinda il premierato. "Se perdo il referendum resto"

Meloni punge i catastrofisti in un video e apre alla destra europea. L'ossessione di Schlein: "Dica che è antifascista"

Giorgia blinda il premierato. "Se perdo il referendum resto"
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Giorgia Meloni blinda governo e legislatura, fino al 2027, e chiude all'ipotesi di un inciucio con la sinistra in Europa dopo il voto del prossimo 8 e 9 giugno. Il capo del governo sceglie il salotto di Monica Maggioni (In mezz'ora su Rai 3) per mettere in chiaro che la sua avventura a Palazzo Chigi non si chiuderà in caso di sconfitta al referendum sul premierato: «Non mi fa paura l'idea del referendum e non lo considererò mai come ho già detto mille volte un referendum su di me. Questo non è un referendum sul presente dell'Italia, è un referendum sul futuro dell'Italia».

La premier toglie dal tavolo l'opzione delle dimissioni in caso di bocciatura della riforma: «O la va o la spacca era perché mi hanno chiesto. Pensa che possa essere pericoloso, perché può portarle dei problemi se la riforma non passa? Chissene importa. Se la riforma non passa vorrà dire che gli italiani non l'avranno condivisa. Ma da questo a dire se perdo il referendum mi dimetto... No, guardate, non ci stiamo capendo. Io arrivo alla fine dei miei cinque anni ed è lì che chiederò agli italiani di essere giudicata, quando avrò finito il mio lavoro». Una mossa che serve a spersonalizzare (errore commesso da Renzi nel 2016) la riforma sul premierato e che manda in tilt la sinistra. Renzi che di referendum persi se ne intende suggerisce: «Se non passa, vada a casa». Meloni regala anche un altro messaggio: niente inciuci in Europa dopo il voto. Parlare a nuora (sinistra) perché suocera (Tajani) intenda. «Non sono abituata a dare le patenti di presentabilità. Il mio obiettivo è costruire una maggioranza alternativa. L'obiettivo è una maggioranza di centrodestra e mandare la sinistra all'opposizione in Ue. Penso che le maggioranze arcobaleno producano solo compromessi a ribasso e non possiamo permetterci un'Europa debole», avverte la leader di Fdi. Precisando che «non sono disposta a fare maggioranza con la sinistra, tutto il resto si vede».

Meloni conferma che la missione è quella di avere «un'Europa che abbia una visione, che si concentri sulle cose importanti che sappia dirci come difendere i nostri cittadini, come facciamo a difendere le nostre imprese, come facciamo a difendere i nostri confini, come facciamo ad avere un ruolo nelle grandi crisi che si stanno aprendo nel mondo e purtroppo se si mette insieme un pezzo di centrodestra e un pezzo di centro sinistra non si riesce ad arrivare a delle soluzioni». La giornata era iniziata con il video ironico inviato a La7. Intorno alle 13 la leader di Fratelli d'Italia, manda in rete il suo spot elettorale per La7, iniziando con il rallegrarsi per lo scampato pericolo: «Cari spettatori, è da un po' che non ci si vede, e però spero di trovarvi rincuorati per lo scampato pericolo della deriva autoritaria, del collasso dell'economia...», dice sbeffeggiando i timori espressi nei suoi confronti dall'opposizione e dalla stessa Schlein a più riprese. Parole che vanno in rete proprio mentre dallo staff della democratica viene annunciato, a minuti, un collegamento Instagram.

Non tarda ad arrivare la risposta di Schlein: «Noi siamo orgogliosi della nostra identità, che è una identità antifascista come è la nostra Costituzione, vorremmo che lei potesse dire la stessa cosa». Sul video di Meloni la sinistra crea un caso nel quale tira dentro anche i giornalisti de La7. Ci pensa il meloniano Giovanni Donzelli a spegnere la polemica.

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