Giorgia colpita per la sua foto bruciata in piazza. "E non sono ancora a Palazzo Chigi..."

"Situazione disastrosa colpa della sinistra, ma volteremo pagina". L’obiettivo: esecutivo entro il 21 ottobre e "debutto" al G20 di Bali

Giorgia colpita per la sua foto bruciata in piazza. "E non sono ancora a Palazzo Chigi..."

Il tempo stringe e il conto alla rovescia scorre veloce. Siamo all'ultimo miglio, alla vigilia della «settimana calda», quella in cui vecchi e nuovi parlamentari si ritroveranno a Montecitorio e Palazzo Madama e si dovrà trovare l'intesa nel centrodestra sulla presidenza delle Camere, convocate per giovedì prossimo, e a ruota sulla composizione dell'esecutivo. I prossimi giorni si preannunciano decisivi e si lavorerà a una griglia dei nomi condivisa, partendo dalle indicazioni emerse nel vertice di ieri in cui Giorgia Meloni, in un clima di piena condivisione degli obiettivi con gli altri leader, ha confermato che non rinuncerà ad alcuni tecnici, molto probabilmente uno tra Domenico Siniscalco e Vittorio Grilli all'Economia (Dario Scannapieco ha fatto sapere che vuole rimanere a Cassa Depositi e Prestiti) e uno tra Guido Rasi e Francesco Rocca alla Salute, con Antonio Tajani agli Esteri.

Subito dopo l'inaugurazione delle Camere, fra il 16 e il 18 ottobre ci sarà l'inizio delle consultazioni e il conferimento dell'incarico a Giorgia Meloni e non è escluso che il mosaico dell'esecutivo possa essere definito in tempi brevi, con il traguardo della chiusura delle trattative e la definizione della squadra che potrebbe essere tagliato il 21 ottobre. Nel mirino c'è l'esordio internazionale con il G20 del 15 e 16 novembre a Bali, prima uscita internazionale della neo-premier.

La leader di Fratelli d'Italia si sta allenando - non da oggi in realtà - a dribblare le tante trappole che troverà sul suo cammino, un fuoco di sbarramento che ha già iniziato a crepitare, con le consuete mistificazioni. La più evidente è quella che riguarda un post su Facebook della stessa Giorgia Meloni che scrive: «Stiamo vivendo un paradosso in cui la sinistra, attualmente al governo, scende in piazza contro le politiche del governo Meloni non ancora formato. Comprendo la voglia di protestare dopo anni di esecutivi inconcludenti che ci hanno condotto nell'attuale disastrosa situazione, ma il nostro obiettivo sarà restituire futuro, visione e grandezza all'Italia. A breve volteremo finalmente pagina». Il riferimento è agli studenti che a Milano hanno bruciato la foto di Giorgia Meloni in piazza Duomo a Milano e hanno gridato il loro no «ai fascisti al governo». Ma le parole della leader dei FdI fanno scattare la reazione di politici e sindacalisti, da Andrea Orlando a Nicola Fratoianni fino a Susanna Camusso, che interpretano il suo come un attacco alla manifestazione romana della Cgil.

Fratelli d'Italia a quel punto è costretta a fare un comunicato stampa per puntualizzare e smentire ogni riferimento alla Cgil. «La sinistra scambia fischi per fiaschi: tace quando mancano di rispetto all'Italia e risponde a tono sull'inesistente» commenta il deputato di FdI Walter Rizzetto. «Il fatto che facilmente si accendano tali scintille dimostra il clima di odio che la propaganda di sinistra ha alimentato e tradisce un atteggiamento xenofobo nei confronti di chi la pensa diversamente».

Anzi su delega della leader di Fratelli d'Italia il vicepresidente della Camera uscente, Fabio Rampelli, si reca nella sede della Cgil in Corso d'Italia per portare la propria solidarietà a un anno dall'assalto guidato da alcuni leader di estrema destra alla sede di Corso Italia.

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