Giorgia serra le fila alla cena di Fdi. "Evitiamo l'assalto alla legge di bilancio"

L'incontro a Roma con i suoi parlamentari e ministri: "La situazione è complessa, dobbiamo correre di più". Oggi la riunione con gli alleati in vista della finanziaria

Giorgia serra le fila alla cena di Fdi. "Evitiamo l'assalto alla legge di bilancio"
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Serrare le fila in vista della ripresa autunnale. Aiutare il governo a concentrarsi sulle reali priorità, evitando la tentazione di ascoltare i micro-interessi. Disinnescare alla Camera e al Senato l'«assalto alla diligenza» così da non disperdere risorse. Concentrarsi sulle priorità strategiche come la conferma del taglio del cuneo fiscale e del sostegno al pagamento delle bollette così da evitare la perdita del potere d'acquisto da parte delle fasce più deboli. E, naturalmente, il piacere di ritrovarsi dopo le vacanze estive.

Giorgia Meloni si ritrova a cena al Teatro Brancaccio di Roma con parlamentari e ministri di Fratelli d'Italia. Un incontro organizzato dai gruppi di Camera e Senato, fissato per fare il punto in vista della ripresa dei lavori d'aula. Il presidente del Consiglio è alla vigilia di un altro incontro con tutta la maggioranza che si terrà oggi pomeriggio a Palazzo Chigi per avviare il confronto sulla manovra, ma il passaggio con il proprio partito ha ovviamente una valenza strategica perché dopo la prima Finanziaria - nella quale ha potuto contare ancora sull'ombrello della sospensione del Patto di stabilità - ora si va verso una manovra dai contorni più complessi, visto che il ritorno del rigore europeo è dietro l'angolo.

L'incontro al Brancaccio prepara il terreno verso la Nadef, la Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza, la cui approvazione è prevista per il 27 settembre. Tra un mese e mezzo poi si celebrerà il primo «compleanno» dell'esecutivo, nato dopo la vittoria alle Politiche del settembre 2022. Una ricorrenza che cadrà nei giorni in cui l'esecutivo sarà nel vivo di una manovra che dovrà affrontare il conto salatissimo e superiore a ogni previsione lasciato dal Superbonus.

Se finora i sondaggi hanno sempre premiato Fratelli d'Italia e la maggioranza, ora c'è la consapevolezza che ci si trova alla vigilia di un periodo più duro. «La situazione è complessa da maneggiare, abbiamo bisogno di correre di più per far correre di più questa Nazione» è il let-motiv di Giorgia Meloni, espresso anche domenica in occasione del Gran Premio di Monza. I rapporti con i gruppi sono solidi e la guida di Tommaso Foti e Lucio Malan non registra crepe e incrinature nei rapporti interni. L'obiettivo, però, è rafforzare il partito, strutturarlo in maniera più forte così da presentarsi al meglio alla prova delle elezioni europee del giugno 2024, una occasione storica per cambiare anche gli equilibri e la geografia politica del Parlamento di Strasburgo. Fratelli d'Italia punta a strappare un risultato importante e a diventare sempre più centrale e strategico all'interno di una alleanza forte - e negli auspici autosufficiente in termini numerici - con il Partito Popolare Europeo. Un cambiamento profondo in un'Europa che ha sempre faticato a esprimere una maggioranza vicina agli ideali di centrodestra. Anche in questo senso Giorgia Meloni ha molto apprezzato l'operazione di polizia scattata pochi giorni dopo la sua visita a Caivano e coordinata dal ministro Piantedosi. «Avevamo assicurato la bonifica di Caivano, dalle parole siamo passati ai fatti» il suo commento. «È un messaggio forte alla criminalità, ma anche il segnale che lo Stato c'è e non possono esserci zona franche».

L'intenzione ora è quella di continuare a rafforzare la percezione di Fratelli d'Italia come «una forza tranquilla», per dirla con Gianfranco Rotondi, ma senza rinunciare ai capisaldi della propria proposta politica e ai temi identitari. Crescere sì, insomma, ma senza smarrire la strada e senza dimenticare le proprie origini.

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