Benito Mussolini, come ha scritto su queste pagine lo storico Francesco Perfetti, è stato - al di là del giudizio della storia come uomo politico - uno dei più grandi giornalisti del suo tempo (e il primo a usare la stampa come arma di propaganda). Per ripercorrere la storia del Mussolini giornalista, il Giornale fino al 31 agosto pubblicherà ogni giorno un articolo del futuro Duce.
Il parlamento ha detto la sua parola. Non c'è stata l'unanimità ma il numero dei voti di maggioranza è stato comunque imponente grandioso. Nel segreto dell'urna si sono ancora una volta confusi i socialisti ufficiali i preti austriacanti e i giolittiani traditori.
Il discorso dell'onorevole Turati è stato ancora una volta amletico. Questo voler far coincidere gli interessi ideali e morali del proletariato colla neutralità è assurdo. Una delle ragioni che consigliavano al Turati tale atteggiamento è caduta. Ora che si posseggono gli elementi i dati di fatto ora che il "Libro verde" è entrato nella circolazione pubblica nessuno nemmeno Turati può accusare il governo italiano di soverchia precipitazione o di richieste eccessive. La verità è precisamente il contrario. Tra il minimum delle domande italiane e il maximum delle offerte austriache è tale e tanta la differenza che nessuna buona volontà nemmeno quella dell'onorevole Turati basterebbe a cancellare. E allora che cosa doveva fare l'Italia? Rimanere nella triplice alleanza accettando il "parecchio" bulowiano e giolittiano? No rispondono i socialisti. Doveva abbandonare forse Trento e Trieste all'arbitrio e alla tirannia dell'Austria? No rispondono moltissimi socialisti. E allora? Da qualunque lato si esamini la questione e noi lo abbiamo fatto in questi mesi non una ma innumerevoli volte la necessità economica politica morale umana dell'intervento italiano è chiaramente provata.
Il discorso "elettorale" dell'onorevole Turati appunto perché elettorale è stato infelice. Sarebbe stato facile a Napoleone Colajanni smontare le fragili argomentazioni turatiane. Ad ogni modo la nota del socialismo interventista è stata fatta echeggiare vibratamente dal deputato di Napoli Ettore Ciccotti. Ci ripromettiamo di dare appena ci sarà giunto il testo stenografico del suo discorso. Nelle dichiarazioni dell'onorevole Turati ci sono tuttavia delle promesse. Scoppiata la guerra i socialisti ufficiali non creeranno imbarazzi alla nazione. Faranno il loro dovere. Questo è l'importante. È necessario. Ma occorre che i socialisti lo dicano al proletariato. Occorre che i socialisti diffondano questa necessità imprescindibile del "dovere" nazionale fra le masse campagnuole dove l'herveismo più ignobile ha fatto strage di anime. Altrimenti le dichiarazioni di Montecitorio non avranno efficacia alcuna.
Ma è tempo di cessare ogni schermaglia polemica. Gli eventi incalzano. L'unione degli italiani è ormai un fatto compiuto. Nessuno deve turbarla. Nessuno la turberà. È il segnacolo della vittoria.
Cittadini alle armi! Viva l'Italia!
21 maggio 1915.
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