La senatrice Monica Cirinnà cade in contraddizione politica sul Ddl Zan. Adesso che è stato comunicato il rinvio, l'esponente del Pd dichiara che considera "saggio" quanto deciso ma, prima di ieri, la Cirinnà aveva soprattutto spinto affinché il provvedimento venisse approvato senza troppo dibattito, oltre che con una certa fretta. Il tempo è relativo, ma in questo caso forse si esagera un po' con le giravolte.
La linea del segretario del Pd Enrico Letta, del resto, non ha conosciuto soluzione di continuità: il segretario voleva che il Ddl Zan passasse così com'è stato concepito in prima battuta. E la formazione politica che ha sede al Nazareno non ha mai aperto al dialogo sulle modifiche sul provvedimento, mentre il centrodestra ed Italia Viva hanno provato in tutti i modi ad evitare lo scontro ideologico. Veniamo però al cambio di linea dell'esponente del Pd.
Con un lungo post su Facebook, Monica Cirinnà ha scritto quanto segue: "Penso che sia una decisione saggia - ha fatto presente la senatrice, riferendosi al rinvio - ma non legata al merito della questione dei contenuti del ddl. Ed è una scelta saggia - ha aggiunto - per due ragioni. La prima - ha continuato - è che il Senato in questo momento è ingolfato. Io sono in commissione Giustizia e siamo al lavoro sulle due riforme della giustizia legate ai fondi del Pnrr che vanno inseriti nella legge di bilancio e la sessione di bilancio inizia al Senato il 15 ottobre quindi dobbiamo chiudere rapidamente le due riforme". Dunque, adesso aspettare si può. Anche perché le altre questioni risultano addirittura più importanti. E viene naturale pensare che l'attesa sia divenuta accettabile per via della campagna elettorale imminente, quella per le elezioni amministrative del prossimo ottobre. Quasi come se il Ddl Zan dovesse rimanere in sospeso, consentendo al provvedimento di avere la funzione di "arma elettorale".
Del resto, prima di queste ore, le dichiarazioni della Cirinnà vertevano da tutt'altra parte. Si andava dalle accuse ai renziani, che per la Cirinnà avrebbero voluto "demolire" il Ddl Zan, così come si legge su Il Corriere della Sera, alla circostanza in cui la senatrice ha letto in Aula una missiva - come ripercorso da Il Fatto Quotidiano - che poneva accenti sulla necessità di non bloccare in Parlamento il provvedimento legislativo. Ma di esempi potremmo farne una marea.
Viene del tutto naturale domandarsi cos'abbia spinto la senatrice ad una giravolta così repentina. In ogni caso, la parlamentare del Partito Democratico ha annotato che: "Questo è un governo di emergenza, sostenuto da motivi economici e sanitari, quindi credo che sia un atto di responsabilità di tutti lavorare per ottenere i fondi del Pnrr. Credo sia giusto in questo caso fare un passo di lato anche da parte di senatori, come me, che sono impegnati a tempo pieno sullo Zan". Ma se è vero che il governo presieduto da Mario Draghi è, come lo definisce la Cirinnà, un "governo di emergenza", allora era vero anche mentre si discuteva sul piano politico dell'opportunità di procedere mediante modifiche che avrebbero con ogni probabilità consentito al Ddl Zan di venire approvato prima della fine dell'estate.
L'unica spiegazione plausibile, a pensarci bene, sembra quella che guarda in direzione dell'appuntamento elettorale. Altrimenti la Cirinnà avrebbe presentato un ragionamento come quello di queste ore già qualche mese fa. Nel frattempo, sul piano del dibattito politico, succede che Anna Rita Leonardi, esponente d'Italia Viva, scrive sulla sua pagina Facebook quanto segue: "CLAMOROSO!!! - premette la renziana - . Ho commentato sulla pagina di Monica Cirinnà, il suo post dove diceva che adesso per lei è giusto rinviare il Ddl Zan. Lei mi commenta con insulti rivolti a me e ad Alessio De Giorgi. Ma dopo qualche secondo - aggiunge il membro di Iv - il commento sparisce e viene ripubblicato, uguale, con il profilo (fake) di tale Marco Batelli. Per fortuna ho fatto in tempo a fare lo screen! Una senatrice che usa profili falsi per insultare. Non ho parole. Ora tutti sapete".
Insomma, la senatrice Cirinnà avrebbe prima commentato sulla pagina della Leonardi con il suo profilo. Poi, però, è spuntato un commento identico a quello della parlamentare del Pd firmato tuttavia Marco Batelli. La Cirinnà, in buona sostanza, avrebbe usato un account fake: questa è la tesi della renziana.
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