Giubileo a rischio attentati (ma nessuno ci proteggerà)

In quattro mesi il governo non ha mosso un dito. Servizi segreti e polizia lanciano l'allarme. Che fine ha fatto Alfano?

Giubileo a rischio attentati (ma nessuno ci proteggerà)

A Roma la situazione dell'ordine e della sicurezza pubblica è gravissima. Da tempo il sindacato della polizia denuncia la triste realtà di una sola volante per 150mila abitanti. La Questura ha pochissimi mezzi e uomini. Peggio ancora stanno i commissariati con gli operatori costantemente "prelevati" dai servizi ordinari per essere impiegati in ordine pubblico. I carabinieri, poi, non sono certo messi meglio. Tanto che Gianni Tonelli, segretario generale del Sap, è convinto che, "in questa situazione" di emergenza, il Giubileo sia "un evento a rischio".

Il primo a lanciare l'allarme sul Giubileo è stato Ignazio Marino. Che, in una intervista al Corriere della Sera, ha apertamente messo sul tavolo l'allarme attentati. Lo ha fatto per sviare l'opinione pubblica dal guado in cui si trova. Ma il rischio resta. "Ci sono ritardi oggettivi", dice il primo inquilino del Campidoglio facendo notare che il Giubileo straordinario voluto da papa Francesco è il primo "dopo l'11 settembre 2001 e nell'epoca dell'Isis". "Tutte le indicazioni che abbiamo dai servizi segreti americani parlano di rischi concreti di atti terroristici per l'Italia e Roma - ammette - e io non ho la possibilità di difendere la capitale dal terrorismo con la polizia locale". Un'affermazione che ha trovato conferma tra gli uomini dell'intelligence. Tra i nostri 007 c'è, infatti, la "massima attenzione" anche se, per il momento, "non c'è alcun segnale specifico" di attentati in preparazione per il Giubileo. Le stesse fonti assicurano che la situazione è "attentamente monitorata". C'è, infatti, una task force dei servizi che lavora specificamente sul Giubileo.

Se i servizi segreti sono già sul pezzo, il governo e il Comune latitano. "Nel 2000 lo sapevamo con anticipo, mentre questo è arrivato come un fulmine a ciel sereno - ammette anche Francesco Rutelli in una intervista al Corriere della Sera - tuttavia in quattro mesi non si è fatto nulla. Non c’è neanche un coordinatore. Le istituzioni collaborino oppure - avverte l’ex sindaco di Roma - sarà il caos". Il caos nell'ordine pubblico, a conti fatti, è di gran lunga secondario rispetto a un eventuale attacco terroristico. Purtroppo sembra che a Palazzo Chigi e al Campidoglio nessuno intenda prendere il dossier sul serio. "Qualcuno pensa sia possibile gestire e garantire la sicurezza in grandi metropoli come Roma e Milano o addirittura affrontare l’evento Giubileo senza correre il serio pericolo di qualche attentato o gesto dimostrativo?", chiede Tonelli invitando Renzi a rimboccarsi le maniche e fare immediatemante qualcosa per garantire la sicurezza agli italiani.

"Il governo e il ministro Alfano - conclude il numero uno del Sap - sono latitanti perché protesi ad assecondare, per interessi di bottega, le scellerate politiche di spending review e di taglio selvaggio dei servizi essenziali ai cittadini".

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