Dopo la tempesta e le polemiche culminate nelle dimissioni di Francesco Spano, dirigente con cui Alessandro Giuli aveva già lavorato al Maxxi e che aveva promosso capo di gabinetto del Ministero della Cultura, il ministro si prepara a chiudere la questione, completare la squadra e riavviare la macchina del suo dicastero.
La promessa di nuove rivelazioni da parte di Report non provoca particolari fibrillazioni né al ministero né dalle parti di Fratelli d'Italia. Qualche quotidiano o magazine online ha parlato di non meglio identificate «spese pazze», ma chi conosce Giuli assicura che l'attenzione verso il denaro pubblico è sempre stata costante. Peraltro come il ministro ha testimoniato nel question time in Parlamento, il suo emolumento al Maxxi ammontava a 147mila euro, 60mila euro in meno rispetto a Giovanna Melandri che lo aveva preceduto alla guida del Museo (per lei una retribuzione di 208mila euro). Rispetto al calo di biglietti perle mostre registrato nel 2023 anche in questo caso l'accusa viene rispedita al mittente, visto che Giuli è subentrato a dicembre 2022 quando larga parte della programmazione per il 2023 era già definita.
Senza dimenticare che il Maxxi - e lo stesso Giuli - hanno ricevuto la medaglia della Presidenza della Repubblica per l'installazione di due maestri della cultura contemporanea come Emilio Isgrò e Mario Botta dedicata al valori fondanti che hanno ispirato la Costituzione italiana. Al di là di trappole e polemiche, Giuli ora dovrà affrontare la questione della scelta del nuovo Capo di Gabinetto. In pole sembra esserci Cristiana Luciani, stimata dirigente presso il Garante Privacy. Così come circolano i nomi di due dirigenti donne del Mef, tra cui quello di Valentina Gemignani. Ci sarebbero anche Giorgio Carlo Brugnoni vicecapo Gabinetto e il capo dell'Ufficio Legislativo Donato Luciano, molto stimati, ma il loro spostamento costringerebbe a fare altre nomine. In ogni caso la scelta spetterà a Giuli in un'ottica di concertazione con Palazzo Chigi.
Quel che è certo è che, dopo le polemiche Fratelli d'Italia si sta stringendo attorno al ministro. Giorgia Meloni lo ha chiamato per ribadirgli il suo appoggio. E Giovanbattista Fazzolari ha messo la sordina alle polemiche smentendo qualsiasi scontro.
«Ci conosciamo da più di trent'anni anni, è una persona che stimo e della quale appezzo la grande professionalità. Gli attacchi scomposti che gli sono stati rivolti da quando è diventato ministro sono sconcertanti e fanno ben capire quanti interessi abbia da difendere la sinistra all'interno del ministero della Cultura».
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