Tra annunci e smentite, Giulia Grillo, ex ministro della Salute nel governo Conte I, ha creato un nuovo scossone in casa 5s.
La deputata in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa aveva fatto presagire ad un possibile addio ai pentastellati. "La mia esperienza con il Movimento 5 stelle è al capolinea", ha dichiarato la Grillo. Alla base della sua decisione, del tutto inaspettata, vi sarebbe il forte malcontento verso la gestione e linea politica seguita dal Movimento."La verità è che sono molto stanca – ha spiegato la deputata che non ha nessun grado di parentela con Beppe, il fondatore dei 5s -. Ripeto le stesse cose da mesi, ma vedo sempre delle resistenze al nostro interno che non permettono al Movimento di evolversi".
Ma dopo la diffusione della notizia è la stessa Grillo a rettificare parlando di una provocazione per sottolineare che nel Movimento ci sono tante cose che non vanno. In effetti, la sua posizione interna ai 5s era diventata evidente già ai tempi in cui guidava il dicastero della Salute e il leader era Luigi Di Maio. Poi le cose sono peggiorate. Il crollo elettorale, il ribaltone di maggioranza passando dal governo con la Lega a quello con il Pd e infine l’arrivo di Vito Crimi in qualità di reggente.
Solo due giorni fa, in merito alle polemiche scoppiate dopo le nuove presidenze delle commissioni in Parlamento, ai microfoni di FanPage.it la stessa Gillo aveva fatto pesantemente criticato i vertici pentastellati. "Alcune cose, come la sostituzione dei parlamentari in commissione Finanze per garantire l'elezione di Marattin per quanto mi riguarda è un fallimento di chi ha condotto le trattative. Se tempestivamente non si risolve il problema della regia politica e della linea politica del Movimento, e quindi dell'organizzazione e della leadership, secondo me così è complicato andare avanti", aveva sottolineato la deputata. L’ex ministro, poi, aveva aggiunto che "navighiamo a vista. Non bisogna assolutamente nascondere la testa sotto la sabbia. Basta, perché altrimenti questa cosa ci fa andare veramente tutti sotto la sabbia. Chi in questo momento ha le redini per decidere deve sbrigarsi a fare gli Stati generali, che non siano cose già preconfezionate. Se deve essere un congresso permanente, di uno o tre mesi, lo sia: perché il Movimento deve rifondare tutta una serie di sue posizioni politiche".
La Grillo aveva anche ventilato l’ipotesi di una messa in discussione del patto di governo con il Pd in quanto "l’alleanza ha spostato l'asse del Movimento completamente cambiando anche alcune posizioni, come in tema di immigrazione. Quindi bisogna discutere di dove si vuole collocare il Movimento". Troppi rospi da ingoiare. Per la Grillo si era ipotizzata l’iscrizione al gruppo Misto. Poi la sorpresa.
Poco dopo la diffusione della notizia del suo addio al M5s, la stessa deputata ha fatto marcia indietro spiegando che le sue dichiarazioni sono solo una battuta. "Ho fatto una chiacchierata con il giornalista. Lui mi dice 'Farai il futuro capogruppo?'. Io 'Anche no, piuttosto me ne vado”. Quindi, chiaramente è stata una battuta, anche provocatoria. Una di quelle battute che si fanno in momenti di difficoltà, anche esasperazione", ha spiegato l'ex ministro in un video su Facebook. La Grillo, però, ammette che è vero che ci sono "delle cose che non vanno bene nel Movimento ma io questo l'ho sempre detto e lo continuerò a dire. In questi giorni si parlava anche della nostra assemblea alla Camera, dove sono successe delle cose spiacevoli, perché qualche componente della commissione Finanze è stato sostituito forzosamente. A me questa cosa non è piaciuta, l'ho detto anche al capogruppo, a Davide (Crippa ndr) che è una persona cui voglio bene e che stimo ma ho dovuto stigmatizzare".
La deputata ribadisce di non essere passata al Misto e che spera di non dover andare via dal Movimento perché "per me sarebbe molto doloroso come quando due fidanzati si lasciano. Ma ribadisco quello che ho sempre detto: rifondare la linea politica, riorganizzare il Movimento in maniera partecipata, quindi niente cose calate dall'alto.
E soprattutto evitare di perdere ancora tempo in chiacchiericci, interviste, ma pensare a una seria riorganizzazione come hanno fatto nel nostro Paese tutte le forze politiche che ci hanno preceduto". "Tranquilli sono del Movimento e non me ne vado", ha concluso.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.