Era il favorito per la corsa al Colle. Ma anche questa volta è stato beffato. Giuliano Amato si lecca le ferite dopo essere stato silurato dalla corsa al Quirinale. Ora il Dottor Sottile si confessa e dice la sua su questa bruciante sconfitta: "Renzi ha fatto una scelta che stava nel novero delle scelte che io posso considerare giuste" dice il giudice costituzionale, in un'intervista al Corriere, allontanando così ogni possibile polemica con il presidente del Consiglio. "Io sono abituato fin da quando ho la ragione a usarla per capire le ragioni degli altri. Se non sono ragioni, non le giustifico. In questo caso erano ragioni. Renzi ha comunque scelto un candidato del centrosinistra". E ancora: "Nella corsa al Quirinale, certo che mi interessava il risultato - dice l'ex premier, - ma mi interessava in primo luogo cancellare le brutture ingiuste su di me che tanto avevano danneggiato la mia immagine: divoratore di pensioni, il cumulatore di incarichi retribuiti, l'uomo nato e cresciuto nel Palazzo. Detto da quarantenni che ci stanno da 20 anni; mentre io ci sono entrato quando ne avevo 45, dopo aver fatto tutta la mia carriera universitaria. La verità questa volta è venuta fuori". Nella corsa al Colle, infine, afferma Amato "ho recuperato me stesso.
Forse sono meno popolare di altri - spiega al Corriere - ma certo non sono impopolare, me ne accorgo quando cammino per strada". E conclude: "Nella corsa io non ero il candidato figlio illegittimo del Patto del Nazareno. Ero un candidato in cui si riconoscevano diverse parti politiche assai diverse da loro, il che è un'altra cosa".
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