Il governo avvia il cantiere delle riforme. Primo faccia a faccia tra Giorgia ed Elly

Martedì l'incontro tra le leader. Sul tavolo il presidenzialismo

Il governo avvia il cantiere delle riforme. Primo faccia a faccia tra Giorgia ed Elly

L'appuntamento è per martedì alle 18 e 30: la Biblioteca del presidente di Montecitorio ospiterà il primo faccia a faccia (non in Aula) tra il capo del governo Giorgia Meloni e il segretario del Pd Elly Schlein, che punta a essere il leader dell'opposizione. Il faccia a faccia chiuderà il ciclo di incontri promosso dalla maggioranza di centrodestra con le forze di opposizioni per avviare il cantiere sulle riforme. Il calendario è già definito: si inizia alle 12 e 30 con Più Europa. Poi a seguire le Autonomie e minoranze linguistiche alle 13, Bonelli e Fratoianni alle 13.45. Dopo la pausa pranzo si riprende con il gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europa. Calenda e Renzi saranno di nuovo insieme dopo lo strappo sul partito unico. Il finale è riservato al M5s e al Pd. L'ex premier Giuseppe Conte varcherà la porta della biblioteca di Montecitorio alle 17. E poi toccherà alla segretaria del Pd Schlein chiudere la giornata. Schlein mette le mani avanti: «Noi siamo un partito che discute. Convocheremo una segreteria nelle prossime ore e ci confronteremo anche con le commissioni».

Il presidente del Consiglio ha voluto dare un'accelerazione all'iter per le riforme costituzionali. Dopo l'autonomia, il testo di legge sul presidenzialismo dovrebbe sbarcare in Aula prima della pausa estiva dei lavori parlamentari. Palazzo Chigi è in costante contatto con i capigruppo di maggioranza per definire una road map blindata verso la meta del presidenzialismo. Ad accompagnare il premier Meloni ci saranno i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, i ministri per le Riforme Maria Alberti Elisabetta Casellati, e per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e il costituzionalista Francesco Saverio Marini. Il cantiere per le riforme è ufficialmente aperto. Però i riflettori sono puntati sul duello Schlein-Meloni. Il primo testa a testa su un tema che però forse non è il cavallo di battaglia della segretaria dem. Si ragione su tre riforme: presidenzialismo o premierato, legge elettorale e ritorno delle province. Nel pacchetto potrebbe rientrare anche la riforma per l'elezione dei sindaci. Il Pd di Schlein promette barricate contro il presidenzialismo. E già minaccia una nuova piazza. Il leader di Azione Carlo Calenda dice no al presidenzialismo ma apre sull'ipotesi di un premierato: «Noi restiamo sul no netto al presidenzialismo e sì al premierato. La Presidenza della Repubblica è oggi l'istituzione più rispettata dagli italiani di tutte le appartenenze politiche. Il Presidente è insostituibile garanzia dell'unità della nazione in un paese di guelfi e ghibellini.

Sarebbe assurdo cambiare l'unica istituzione che funziona per politicizzarl» dice Calenda al Giornale. Un invito alla collaborazione arriva dal ministro degli Esteri Tajani: «Ci auguriamo che ci sia un atteggiamento costruttivo».

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