Sorridenti sono arrivati a piedi al Quirinale gli esponenti del governo giallo-verde nato ieri sera, dopo 88 giorni di trattative. Al Palazzo del Papi hanno sfilato uno dietro l'altro sia gli esponenti in quota Lega che quelli pentastellati. Hanno giurato tutti sulla Costituzione per una cerimonia che dà ufficialmente l'inizio ad una legislatura rimasta in sospeso dalle elezioni del 4 marzo scorso. A guidarli c'è Giuseppe Conte, che ieri ha accettato l'incarico e presentato la squadra di ministri.
L'arrivo al Colle dei ministri
Al Colle sono arrivati i "leghisti" Giovanni Tria (ministro dell'Economia); Giulia Bongiorno (ministro della Pa); Gian Marco Centinaio (ministro dell'Agricoltura); Enzo Moavero Milanesi (Esteri); Paolo Savona (Affari Ue); Erika Stefani (Affari Regionali); Lorenzo Fontana (Famiglia e Disabilità) e Marco Bussetti (Istruzione). Raggiante, ovviamente, Matteo Salvini, che per l'occasione ha indossato un abito da cui spiccava la cravatta verde, colore simbolo del Carroccio (guarda qui il video del giuramento di Salvini).
Non sono mancati amici e parenti. Fontana, attaccato in queste ore per alcune sue frasi su gay e immigrati, è entrato nel palazzo del Quirinale con la figlia in braccio ("Embè sono il ministro della Famiglia...", ha detto ai cronisti sorridendo). In largo anticipo si sono presentati anche i genitori di Luigi Di Maio, Antonio e Paolina Esposito (guarda il video).
Sarà il loro figlio a guidare la squadra di ministri dei Cinque Stelle, giunti tutti insieme al Colle in taxi ed entrati dall'ingresso principale. Ci sono Riccardo Fraccaro (Rapporti con il Parlamento), Elisabetta Trenta (Difesa), Alfonso Bonafede (Giustizia), Giulia Grillo (Salute), Erika Stefani (Affari Regionali), Barbara Lezzi (Sud), Sergio Costa (Ambiente), Danilo Toninelli (Trasporti) e Alberto Bonisoli (Beni culturali).
Il giuramento del governo Conte
Uno dietro l'altro i nuovi ministri hanno letto la formula di giuramento e firmato l'atto di nomina, poi controfirmato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (guarda il video).
Molti hanno atteso con impazienza il momento in cui è stato chiamato Paolo Savona (guarda il video), il nome su cui si era incagliata la precedente nomina a premier incaricato di Giuseppe Conte. All'uscita dal Quirinale il nuovo entrato Tria ha chi gli chideva come giudicava la squadra di governo l'ha definita "ottima". Visibilmente felici invece i due leader dei partiti di maggioranza. All'uscita dal portone di Salvini è scattato l'applauso dei cittadini presenti sul posto. "Sono felice ed emozionato - ha detto, dirigendosi a piedi verso Palazzo Chigi - penso ai miei due bambini e spero mi abbiano visto da casa". E a provare a rassicurare i cronisti ci ha provato Enzo Moavero Milanesi: "Non siamo un Governo militare, saremo uniti e motivati tutti insieme", sono state le sue prime parole da ministro. E su Paolo Savona si è detto "certo" di lavorarci insieme" perché "lo conosco bene".
La cerimonia della campanella
Il premier Conte è poi andato a Palazzo Chigi per la cerimonia dello scambio della campanella. Strette di mano tra Gentiloni, presidente del Consiglio uscente, e Di Maio e Salvini. Dopo il passaggio della campanellea (guarda qui il video), i due leader di Lega e M5S, insieme a Conte e al sottosegretario Giorgetti, si sono messi in posa per la foto di rito.
Mattarella rassicura l'Europa
Dopo aver firmato la nomina dei ministri e dato il via al governo Conte, Mattarella ha subito rassicurato l'Europa sul ruolo "da protagonista" che l'Italia dovrà avere in Ue. Rassicurazione che arriva indirettamente anche dal ministro delle Finanze, Giovanni Tria, che ai cronisti ha fatto sapere che "nessun partito" della maggioranza "vuole uscire dall'euro". Nell'integrazione d'Europa - ha detto il Capo dello Stato prima del concerto che apre le celebrazioni del 2 giugno - "l'Italia intende svolgere un ruolo sempre più positivo e protagonista nella comunità internazionale, come all'interno dei singoli paesi". E ancora: "Occorre sempre di fuggire da parole di ostilità o di contrapposizione, contrastarle e rimuoverle e ascoltare invece e fa proprie parole di Concordia". Il riferimento, forse, va anche ai toni duri con cui il Colle e i partiti di maggioranza sono arrivati, domenica scorsa, ad accusarsi reciprocamente per il mancato via libera all'esecutivo giallo-verde, fermato sul nome di Savona. "Lo stesso confronto tra le forze politiche talvolta aspro - ha detto - si è sempre tradotto nell'attitudine a non ridursi a un conflitto fine a se stesso quanto piuttosto dell'ambizione di assicurare Alitalia prospettive di sviluppo più sicure e più forti".
Ormai l'esecutivo del giurista è realtà. E Mattarella, nell'augurargli un buon lavoro, sembra volergli indicare la via per il futuro prossimo: "La continua ricerca di collaborazione caratterizza i rapporti dell'Italia con tutti i paesi - ha detto il Capo dello Stato - Soltanto insieme possiamo affrontare adeguatamente le sfide sempre più globali che il contesto internazionale ci pone di fronte.
Le chiavi della pace e del benessere sono rappresentate dalla collaborazione e dalla comprensione reciproca dal progressivo venir meno delle barriere tra i popoli, dall'evitare conflitti di ogni tipo, dallo sviluppo condiviso. Questa è del resto l'esperienza presentata dall'integrazione d'Europa in cui l'Italia intende svolgere un ruolo sempre più positivo e protagonista".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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