Il confronto tra Pd e M5s sul possibile premier del governo “giallo-rosso” va avanti, anche se con qualche difficoltà.
È vero, innanzitutto bisogna che i due partiti, che fino a pochi giorni fa, non si risparmiavano feroci attacchi, convergano sui punti fondamentali per dare vita al patto per formare un nuovo esecutivo. Allo stesso tempo, però, i contraenti sono consapevoli che martedì dovranno fornire al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’accordo definito che include anche il nome del premier.
Secondo l’AdnKronos, anche dopo il primo contatto avvenuto oggi tra le delegazioni del M5s e del Pd continua a tenere l'ipotesi che a Palazzo Chigi vada un presidente non strettamente legato ad uno dei due partiti. Sarebbe sempre più forte, infatti, la possibilità che ci sia un premier terzo, gradito a entrambi i futuri alleati, come Enrico Giovannini o Raffaele Cantone. In calo, invece, le figure giuridico/istituzionali come Marta Cartabia, e Paola Severino. Nelle ultime ore stanno salendo le quotazioni di Franco Bernabè. Banchiere, finanziere, ex Telecom e Eni, manager della Cultura, Bernabè avrebbe la stima degli ambienti democratici e penta stellati, tanto da essere uno degli ospiti dell'ultima edizione di “Sum”, la kermesse che ogni anno Davide Casaleggio organizza a Ivrea in onore del padre Gianroberto.
"Servono nomi nuovi per un governo forte", spiega un componente delle delegazioni che oggi si sono incontrate. L'idea di escludere i ministri degli ultimi due governi è stata messa da parte.
Se ciò sarà confermato, Luigi Di Maio potrebbe rientrare nell'esecutivo, al Ministero del Lavoro o all'Interno. Proprio il Viminale è oggetto di riflessioni da entrambe le parti: "Serve un politico, qualcuno in grado di gestire con equilibrio il post-Salvini". Non è da escludere che il posto del leader della Lega possa essere preso da Dario Franceschini, in corsa però anche per un ritorno alla Cultura.
Altri nomi sono sul tavolo anche per gli altri ministeri. All'Economia potrebbe rientrare Pier Carlo Padoan. Il già citato Raffaele Cantone resta comunque in gara per far parte del governo, magari andando alla Giustizia. Al dicastero di via Arenula potrebbe però ritornare Andrea Orlando mentre il M5s avrebbe intenzione di mantenere Alfonso Bonafede.
Per la Farnesina si pensa a Paolo Gentiloni mentre le Infrastrutture potrebbe toccare al M5s con l'attuale capogruppo al Senato Stefano Patuanelli, La tanto criticata Elisabetta Trenta potrebbe conservare il suo posto alla Difesa così come Riccardo Fraccaro sarebbe riconfermato ai Rapporti con il Parlamento.
Alla Sanità Giulia Grillo potrebbe essere sostituita da Simona Malpezzi, in gara anche per la Pubblica istruzione.
Nella difficile trattativa per formare il nuovo governo entra anche il commissario Ue per l'Italia: ai nomi di Gentiloni, Letta e dell’ex premier Giuseppe Conte, che avrebbe declinato, si è unito anche quello di Roberto Gualtieri.
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