Ma il governo frena: "Italia contraria"

Meloni: "Tutti applichino le convenzioni". Crosetto: "Armi che i russi usano da sempre"

Ma il governo frena: "Italia contraria"
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Non bastano le rassicurazioni fornite da Volodymyr Zelensky: le bombe a grappolo non possono essere usate. A dirlo sono in tanti. A iniziare da molti dei rappresentanti di Paesi aderenti all'Alleanza Atlantica. Tra cui la nostra premier Giorgia Meloni.

Diventa un caso internazionale la cessione da parte del governo americano di uno stock di bombe a grappolo all'Ucraina. Zelensky rassicura: verranno usate soltanto in territorio ucraino per liberare le zone occupate dai russi e non in Russia. Ma questo non basta. Questo tipo di armamento, viene ricordato dalla stessa presidente del Consiglio Meloni non può essere né prodotto né tanto meno utilizzato. «L'Italia aderisce alla Convenzione internazionale che vieta la produzione, il trasferimento e lo stoccaggio delle munizioni a grappolo - recita una nota di Palazzo Chigi -. Nel quadro dei valori espressi dall'Alleanza Atlantica, l'Italia auspica l'applicazione universale dei principi della Convenzione. Ribadisco la condanna dell'Italia alla guerra d'aggressione della Russia, il supporto totale e costante alla resistenza dell'Ucraina, l'impegno con gli Alleati per costruire un nuovo e più forte modello di sicurezza per l'Europa».

La convenzione citata dalla premier è stata siglata a Oslo nel 2008 e vieta l'uso, la produzione, il trasferimento e lo stoccaggio di questo tipo di armamenti. E si è resa necessaria per gli effetti devastanti che questi ordigni possono avere, tanto nell'immediato presente, quanto in un periodo successivo. Sono infatti bombe progettate ed utilizzate per colpire persone e veicoli, ma anche per distruggere piste di atterraggio o linee elettriche o, ancora, per liberare sostanze chimiche. Esse vengono sganciate, in genere, da velivoli (caccia, bombardieri o elicotteri) o, talvolta, lanciate per mezzo di artiglierie, razzi o missili guidati.

Vero è che dall'inizio della guerra (ormai sono passati cinquecento giorni esatti), la Russia ha più volte usato questo tipo di esplosivo. Inoltre sia la Russia che l'Ucraina non hanno sottoscritto la convenzione di cui parla la Meloni. Dettaglio questo sottolineato anche dal nostro ministro della Difesa Guido Crosetto. In un tweet il ministro lo conferma: i russi «usano da sempre le bombe a grappolo». E lo fanno anche in Ucraina dall'inizio del conflitto, aggiunge. «Il mio pensiero? L'Italia ha aderito alla Convenzione sulle munizioni a grappolo, che ne vieta l'uso, la produzione, il trasferimento e lo stoccaggio - scrive su Twitter -. Ero sottosegretario alla Difesa, nel 2011, quando la ratificammo»

Un secco no all'utilizzo delle bombe a grappolo viene anche dall'opposizione. «La decisione degli Stati Uniti di inviare le terribili bombe a grappolo all'Ucraina, vietate dalla convenzione di Oslo, è l'ultima follia di una guerra che così rischia di non finire mai - commenta Giuseppe De Cristofaro, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra -.

Non c'è possibilità che questa guerra finisca con la vittoria sul campo. Men che meno continuando a inviare armi sempre più micidiali. Serve un vero percorso di pace promosso dall'Europa e tutti i Paesi devono impegnarsi in tal senso, altrimenti il conflitto diventerà mondiale».

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