La politica italiana, con il governo Meloni in prima linea, vuole Cecilia Sala fuori dal carcere iraniano di Evin. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando del caso su RaiNews, ha tranquillizzato l'Italia sulla salute della giornalista: «È in buone condizioni». Certo, bisogna continuare a usare «discrezione». Anche alla luce del precedente di Alessia Piperno, la scrittrice e travel blogger che ha trascorso quasi 50 giorni nello stesso carcere a nord di Teheran. E che poi è stata liberata grazie all'azione congiunta di governo e diplomazia. Il segretario di Forza Italia, sull'attività giornalistica di Sala in Iran, ha aggiunto: «Mi sembra che le cose che ha detto non fossero particolarmente gravi, ha ottenuto anche delle interviste da importanti del Pasdaran».
Il ministro della Difesa Guido Crosetto, intervenendo via X, ha sottolineato la particolarità della situazione e il grande impegno che l'esecutivo Meloni sta mettendo in campo affinché Sala torni a casa. «Le trattative con l'Iran non si risolvono, purtroppo, con il coinvolgimento dell'opinione pubblica occidentale e con la forza dello sdegno popolare ma solo con un'azione politica e diplomatica di alto livello», ha premesso. Certo è che «l'Italia lavora incessantemente» per liberare la giornalista, seguendo «ogni strada». Il governo Meloni «fin dal primo giorno» - ha continuato Crosetto -, ossia «da quando è arrivata la notizia inaccettabile dell'arresto di Cecilia Sala da parte delle autorità iraniane», si è «mosso per farla liberare». Il ministro ha posto l'accento anche sull'impegno diretto della premier Giorgia Meloni e del titolare della Farnesina Antoni Tajani.
Pure il presidente del Senato Ignazio La Russa ha detto la sua. «Seguo con grande preoccupazione la vicenda della giornalista italiana Cecilia Sala - ha scritto sui social - , fermata in Iran lo scorso 19 dicembre. Nell'esprimere affettuosa vicinanza alla sua famiglia auspico che al più presto possa fare rientro a casa».
Il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, della Lega, ha ribadito la «fiducia» nei confronti del «governo» e della diplomazia italiana. La segretaria del Pd Elly Schlein ha domandato al «governo», con cui ha rimarcato di essere «in contatto», «ogni iniziativa utile a far luce su questa vicenda, chiarezza sui motivi di questo trattenimento e, soprattutto, a riportare Cecilia Sala in Italia quanto prima». L'ex premier e oggi leader d'Italia viva Matteo Renzi ha manifestato «massimo sostegno agli sforzi diplomatici del governo». E ha voluto mandare «un abbraccio grandissimo alla famiglia di Cecilia e ai suoi colleghi giornalisti».
«Sono certo - ha invece dichiarato il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte - che la diplomazia italiana è al lavoro senza risparmio per riportarla a casa sana e salva e confidiamo che venga fatto qualunque sforzo per la sua liberazione e il suo rientro in Italia». Il segno distintivo, per questa vicenda, non può che essere la coesione nazionale. In attesa di sviluppi, il governo resta impegnato per ottenere la scarcerazione.
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