Il governo sia garantista con se stesso

Se un cittadino è innocente fino al terzo grado di giudizio, lo è a maggior ragione se ha ricevuto solo un avviso di garanzia - anche se in tempi oscuri si sono distrutte carriere e vite con tale foglietto

Il governo sia garantista con se stesso

Se un cittadino è innocente fino al terzo grado di giudizio, lo è a maggior ragione se ha ricevuto solo un avviso di garanzia - anche se in tempi oscuri si sono distrutte carriere e vite con tale foglietto. Ma se poi egli non ha ricevuto neppure quello, è totalmente innocente - a meno di non credere, parafrasando un magistrato di Mani Pulite, che l'innocente è solo un colpevole non ancora scoperto. Queste regole, ovvie nello stato di diritto e secondo Costituzione, valgono anche per gli uomini politici, anche se qui esiste un criterio di opportunità. Questo tuttavia deve essere ragionevole, e non utilizzato per regolare altri conti, secondo la nota massima di Giolitti che la legge si applica ai nemici e si interpreta per gli amici. Non può tollerarsi che i politici possiedano meno diritti dei cittadini, anche se questa è una delle massime della scuola dipietrista, travagliesca e grillina. Il caso non è teorico ma concreto: stiamo parlando dell'onorevole Giuseppe Mangialavori, chirurgo e deputato calabrese di Forza Italia, che il suo partito vorrebbe sottosegretario e che, secondo la stampa, non sarebbe gradito al presidente del Consiglio. Il suo nome, infatti, comparirebbe - anche qui il condizionale è d'obbligo - in una inchiesta sulla criminalità organizzata, citato da un pentito. Tutto qui. Non conosciamo il caso in questione, e neppure il parlamentare, e non viviamo in Calabria, ma impedire a qualcuno di diventare sottosegretario solo perché nominato un paio di volte in un'inchiesta ci pare assai discutibile. Per tre ragioni. La prima è quella formale e costituzionale, richiamata all'inizio. La seconda è di visione del mondo: il governo possiede una cultura politica garantista, come si deduce dalla nomina di un liberale vero come Nordio, oppure convivono in alcune sue parti derive giustizialiste, tipiche della cultura populista - vedi lo «spazzacorrotti» del primo governo Conte? Se, come ci auguriamo, l'esecutivo è garantista, questa visione deve essere applicata anche ai suoi membri.

Altrimenti le decisioni della politica continueranno ad essere dettate dai magistrati e dai pentiti. La terza è che questa evento potrebbe creare un precedente: se Mangialavori non avrà ottenuto l'incarico perché «citato», domani un ministro potrebbe dover dimettersi per la stessa ragione. Una china molto pericolosa.

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