Il governo va in trasferta? Il Cdm in Calabria forse il 18 aprile

Il governo potrebbe riunirsi a Gioia Tauro il 18 aprile:ecco cosa c'è dietro la decisione di Conte e quali sono i temi sul tavolo

Il governo va in trasferta? Il Cdm in Calabria forse il 18 aprile

Governo in trasferta. Dopo gli annunci, finalmente c'è una possibile data: la riunione del Consiglio dei ministri in Calabria si terrà il prossimo 18 aprile, probabilmente a Gioia Tauro.

La seduta straordinaria dell'esecutivo era stata annunciata nelle scorse settimane dal premier Conte e dai ministri Grillo e Toninelli, ma fino a oggi non erano state fornite indicazioni sulla data.

“La Calabria – aveva dichiarato Conte – è una delle Regioni del Sud più abbandonate a se stesse e il Cdm avrà un valore simbolico ma anche operativo”. Grillo si è invece affidata ai social: “Il 18 aprile approveremo il decreto Calabria. Avanti tutta per cambiare la sanità e riportare il diritto alla salute ai calabresi. Non si torna indietro. Il mio impegno si è concretizzato: il 18 con il Consiglio dei ministri in Calabria approveremo il decreto sulla sanità calabrese”.

La riunione dell'esecutivo dovrebbe appunto concentrarsi sul varo di un decreto speciale finalizzato a un maggior controllo governativo sulla sanità regionale che, malgrado sia commissariata da quasi un decennio, continua a essere al centro di scandali e di inchieste della magistratura.

Gran parte dei contenuti del provvedimento sono già stati resi noti. Il decreto prevede una verifica straordinaria sui direttori generali delle Aziende e la possibilità, in caso di esito negativo, di dichiararne l'immediata decadenza. La misura dovrebbe contemplare anche una stretta regolamentazione su appalti, servizi e forniture, con il coinvolgimento dell'Autorità nazionale anticorruzione.

L'attenzione del governo si è concentrata sulla sanità calabrese in seguito all'arrivo della commissione d'accesso nell'Asp di Reggio Calabria, il cui lavoro di indagine ha poi portato allo scioglimento dell'Azienda – disposto dal presidente della Repubblica Mattarella su proposta del ministro dell'Interno Salvini – a causa delle pesanti infiltrazioni della 'ndrangheta.

Proprio ieri si è inoltre avuta notizia di una nuova indagine della magistratura a carico dell'ex commissario regionale alla Sanità, Massimo Scura, e di altre 18 persone, accusate, a vario titolo, di abuso d'ufficio in concorso in quanto avrebbero prorogato un contratto scaduto da diversi anni per l'affidamento del servizio di lavanderia dell'ospedale di Locri, autorizzando una procedura negoziata nonostante fosse in corso una gara per l'affidamento del servizio alla Stazione unica appaltante.

Ma la situazione della sanità calabrese è critica soprattutto per quel che riguarda i bilanci delle varie Aziende sanitarie e ospedaliere. Il Tavolo interministeriale Adduce – che ha il compito di verificare il rispetto del Piano di rientro cui è sottoposta la Calabria – ha di recente preso atto di un deficit che supererebbe i 160 milioni di euro. Un disavanzo monstre che avrebbe l'effetto di bloccare nuovamente il turnover di medici e personale sanitario (con la conseguente impossibilità di sostituire i camici bianchi che andranno in pensione) e di determinare un nuovo aumento delle aliquote fiscali. La stessa Grillo, che da mesi ha ingaggiato un braccio di ferro con il governatore della Calabria, Mario Oliverio, ha parlato di “disastro disavanzo” e assicurato il suo impegno per il superamento dell'applicazione della norma sul blocco delle assunzioni. “In un mondo normale – ha detto il ministro – quando spendi più degli altri dovresti poter offrire servizi migliori di come invece impietosamente le griglie Lea hanno certificato. La Calabria, invece, con il suo punteggio Lea di 136, è ancora ben lontana dal minimo livello accettabile che è di 160. Alla luce delle norme vigenti, ciò comporta il blocco del turnover del personale della sanità. Ma i calabresi non possono continuare a pagare per la dissennata politica sanitaria degli ultimi anni”.

Il presidente calabrese, da parte sua, ha risposto per le rime: “Fino all’ultimo momento abbiamo lavorato affinché si evitasse questa situazione, che – ripeto – è frutto delle responsabilità di chi ha governato la sanità in Calabria, e cioè il governo. E nemmeno l’advisor, che in questi dieci anni è sempre lo stesso, Kpmg, può essere esonerato da responsabilità: dov’era l’advisor in questi 10 anni quando i conti andavano a rotoli?”.

Per Oliverio “al danno si aggiunge la beffa: si sottraggono i poteri della Regione in sanità per concentrarli sul governo e dall’altra parte si tenta di scaricare responsabilità sulla Regione dopo averla espropriata dei poteri”.

La trasferta del governo avverrà in questo clima.

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