Il governo vuole evitare il rincaro dei pedaggi

Il governo vuole evitare il rincaro dei pedaggi

Al ministero dei Trasporti ci sarebbe «aria di ottimismo» per una sterilizzazione degli aumenti dei pedaggi su una parte della rete autostradale. È quanto riferiscono fonti ministeriali, che evidenziano come il congelamento parziale degli aumenti previsti per il 1 gennaio 2019 sia ormai data per certa. In particolare, riferiscono le stesse fonti, «il blocco riguarderà anche Aspi (ovvero Autostrade per l'Italia, il più importante concessionario nazionale, ndr) e Strada dei Parchi (A24-A25)». Per alcune concessionarie, si osserva, «si arriverà invece a ritocchi minimi e i gestori hanno comunque assicurato che sarà d'ora in poi valutato in modo più puntuale (sul singolo anno anziché ogni cinque anni) il rapporto tra tariffe, andamento dei prezzi e investimenti».

Al momento però la promessa di annullare gli aumenti resta tale. Secondo la relazione fatta dal ministero dei Trasporti sugli «Adeguamenti delle tariffe di pedaggio autostradali per l'anno 2019», gli aumenti, inferiori alle richieste dei concessionari, sarebbero già pronti, misurati secondo tre criteri: «qualità», «investimenti» e «inflazione programmata». Il Decreto interministeriale che stabilirà se e quanto aumenteranno i pedaggi, deve arrivare entro domani, alla vigilia dell'entrata in vigore delle nuove tariffe. Le richieste di aumento sono note: +0,81% per Autostrade per l'Italia, per Sat (Società Autostrada Tirrenica) +1,17%, per la Tangenziale di Napoli +1,8%. Le vere e proprie stangate sono invece previste per Rav, Raccordo Autostradale Valle d'Aosta +6,32% e per l'A24-A25 dove il ritocco potrebbe arrivare al 19% perché da un lato si scongelerebbe l'aumento scattato il 1° gennaio 2018 e bloccato nell'ottobre scorso e dall'altro ci sarebbe un'ulteriore lievitazione del 5/6% prevista dal contratto tra il Mit e Strada dei Parchi. Tra quest'ultima e il ministero i rapporti non sono ottimi per via delle polemiche circa la sicurezza di alcuni viadotti. La Società potrebbe rivendicare gli oneri aggiuntivi impiegati per i lavori sui ponti proprio per non concedere al Mit la sterilizzazione degli aumenti. Questione di poche ore e si vedrà chi avrà vinto.

I sindaci dei territori attraversati dall'A24-A25 sono scesi sul piede di guerra contro gli aumenti e il ministro Danilo Toninelli li ha sfidati: «Mentre il governo sta lavorando per sterilizzare gli aumenti, è singolare assistere alle proteste dei sindaci di quei partiti che negli anni passati hanno consentito che i concessionari mettessero le mani nelle tasche degli italiani. Si dimettessero loro».

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