La grazia in passerella scioglie anche il ghiaccio

Moncler Grenoble sfoggia l'eleganza tecnica per chi scia oppure solo per passeggiate chic

New York - «Amazing grace» dicono gli americani uscendo dalla sfilate di Moncler Grenoble e di Chiara Boni a New York. È il titolo di un inno sacro del '700 che, prestato alla moda, non allude tanto alla sorprendente Grazia di Dio, ma all'incredibile stato di grazia delle due griffe in costante e meritatissima crescita nonostante tutti i ribaltoni politico-economici di questo periodo storico. Tanto per dare un'idea Chiara Boni archivia il 2016 con un aumento di fatturato del 53 per cento e per l'anno appena iniziato prevede che la sua Petite Robe cresca ancora del 25 per cento.

Notevolissimo anche il successo della linea Grenoble di Moncler destinata soprattutto agli sportivi, ma adorata anche da chi va in montagna senza avvicinarsi a sci, snowboard, ciaspole e racchette. «È una collezione tecnica altamente performante anche in condizioni climatiche estreme ma è anche un prodotto molto elitario che abbiamo deciso di vendere solo nei nostri negozi monomarca» spiega Remo Ruffini, Deus ex machina di Moncler poco prima dello show che si svolge nella Hammerstein Ballroom, storico teatro nel cuore di Manhattan. Sul palcoscenico c'è una specie di palazzo dei ghiacci che un po' ricorda il castello della regina di Frozen e un po' l'indimenticabile scena de Il Dottor Zivago. Qui 80 tra modelli e modelle entrano in scena con un maestro di cerimonie interpretato da Derek Blasberg (giornalista e scrittore definito il Truman Capote di Instagram) che annuncia i vari temi di collezione vestito con un frac imbottito di piume. C'è di tutto. Dai più bei completi da sci che si possano immaginare testati per il segmento High Performance da atleti di fama mondiale vicini al brand, alle molte proposte per il cosiddetto apres sky, ovvero il momento in cui ti togli gli scarponi e vai a pavoneggiarti nei più chic resort di montagna del mondo. Quadretti, motivi floreali ripresi dalle matrioske russe, un sapiente uso del colore (giallo senape con verde bottiglia, tabacco e cioccolato, blu royal da solo o in gradazione) e tanti accessori di grande bellezza rendono Moncler Grenoble un esempio di moda per l'inverno.

Si può dire lo stesso della collezione di Michael Kors pensata per l'infinita varietà delle donne nelle strade di New York accomunate solo da quel misto tra forza, potere e indulgente sensualità che è la vera conquista femminile del nostro tempo. Il bravo stilista americano fa quindi sfilare su una stupenda colonna sonora eseguita dal vivo con brani di Lady Gaga e degli Eurytmics, donne alte, basse, curvy oppure magrissime con i classici capi in maglia avvolgenti e caldi come non mai (divertente la sciarpa-pullover nella parte di collezione in vendita da oggi) ma anche con tailleur, cappotti e pellicce dal sublime taglio sartoriale. Notevole il trucco delle tasche passanti per cui tutti i capispalla possono essere portati a mantella senza problema. In passerella anche 13 modelli maschili che in questo contesto sembrano la costola di una moderna Eva molto sicura di sé.

Da Coach 1941 le ragazze sfilano in una poetica ricostruzione di una casa diroccata nella prateria. «Mi ha ispirato il film The tree of life di Terrence Malick, ma con una visione più ottimista e positiva dela vita» dice il giovane designer Stuart Vevers che in poche stagioni ha ridato vita a questo storico marchio americano. I punti di forza di Coach sono il giubbotto Varsity, gli abiti a fiorellini, le borse piccole e grandi da portare anche solo come decorazione e i montoni pieni di patch divertenti.

Molto diversa e francamente un po' noiosa la collezione di Zac Posen deve molto ad Alaia, ma lo stile della presentazione è interessante: come una mostra fotografica in un loft downtown. Presente e inossidabile Susan Sarandon, un chiaro esempio di amazing grace femminile a ogni età.

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