Sulla Torino Lione, nota anche come Tav, insiste un acceso dibattito circa la prosecuzione dell'opera. La tratta attualmente è in una fase avanzata di costruzione anche se non sono stati ancora affidati i lavori principali consistenti nella realizzazione del tunnel transfrontaliero. Occorre preliminarmente precisare che l'opera si inserisce all'interno del corridoio mediano di AV/AC (alta velocità/alta capacità) di collegamento ferrovia-rio Lisbona/Kiev intersecando perpendicolarmente, nel cuore della Pianura Padana, il corridoio AV/AC dei due porti Genova/Rotterdam ed il corridoio AV/AC Palermo/Berlino. Il valore strategico dell'infrastruttura si evince pertanto, dalla centralità dal punto di vista logistico, e quindi economico che assumerebbe l'asse metropolitano Torino Milano Verona. Se Parigi, nell'Europa che verrà, sarà la capitale del nord ovest mantenendo rapporti privilegiati con la City londinese e con la burocrazia comunitaria, Berlino probabilmente assumerà il ruolo di capitale di raccordo tra i paesi Baltici, la Russia ed il cuore teutonico dell'Europa continentale, mentre Milano potrebbe divenire la capitale dell'arco mediterraneo e dell'area balcanica intercettando con un sapiente raccordo tra infrastrutture portuali e ferroviarie una parte consistente anche dei traffici pro-venienti dall'Oriente. Ciò di per se già giustificherebbe pienamente la fluidificazione del tratto più vetusto e sofferente della Torino/Lione al fine di dar corso ad ipotesi di sviluppo e valorizzazione della nostra economia. Stupisce francamente che la vicenda possa essere ricondotta ad un mero bilancino costi/benefici costituente peraltro, un ossimoro rispetto al carattere strategico dell'opera.
In altre parole, una infrastruttura è considerata strategica quando i vantaggi che si otterrebbero nel realizzarla siano talmente evidenti da polverizzare le negatività che pur potrebbero presentarsi.*Esperto di Pubblica Amministrazione, Presidente della Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica Italiana
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