Il sondaggio: "Il M5s è diventato un partito come gli altri: ​non rispetta gli impegni"

Due italiani su tre pensano non abbiano rispettato gli impegni presi con gli elettori. Per il 58% il Movimento è diventato un partito come gli altri

Il sondaggio: "Il M5s è diventato un partito come gli altri: ​non rispetta gli impegni"

Momento tutt’altro che facile per i grillini che, oltre ad avere diversi problemi con i loro leader, Di Battista in testa, adesso si trovano anche rinnegati dai propri elettori. Già, perché, secondo quanto riportato da La Nazione, sarebbero ben due su tre gli italiani convinti che il M5S non abbia rispettato gli impegni presi con chi ha creduto in lui. Per il 58% poi il Movimento ormai è uguale a un partito qualsiasi. Una settimana difficile quella che è appena passata.

La terribile settimana del M5S

Alessandro Di Battista che fa infuriare Grillo andando su Raitre ospite della trasmissione “Mezz’ora in più”, e intanto ne approfitta per chiedere di convocare un’assemblea del M5S, per costruire un’agenda politica. Di tutta risposta, neanche tanto dopo, Grillo gli risponde ricordando uno dei film più strani e particolari del cinema americano: “Il giorno della marmotta” con Bill Murray, dove il protagonista si trova a rivivere la stessa giornata più e più volte. Tanto per dire: non hai il senso del tempo, sei inopportuno. Il giorno dopo ecco arrivare dalla Spagna un’altra batosta. Il giornale iberico Abc lancia lo scoop sulla consegna, risalente a 20 anni fa, di parecchi soldi, oltre 3 milioni di euro, dal governo venezuelano di allora al papà del Movimento, il defunto Gianroberto Casaleggio. Subito il premier Conte l’ha definita una fake news. Si vedrà, intanto la Procura di Milano ha aperto un fascicolo per vederci chiaro.

E che dire dell’altro leader mezzo caduto dei grillini, Luigino Di Maio? Peggio che andar di notte. In picchiata i suoi consensi tra gli elettori. Dalle elezioni politiche del 2018 alle europee del 2019 il Movimento ha perso circa il 50%, è passato infatti dal 33 al 17%. Se parliamo del numero dei votanti, in solo un anno la situazione è anche peggiore, con 6 milioni di elettori che hanno preso il volo. Per dove non si sa, però lontani. Del resto, fin dall’inizio, il Movimento è stato un’accozzaglia di idee diverse, suddivise tra destra, sinistra e soggetti non politicizzati. Finché era all’opposizione ci poteva anche stare, ma adesso che fa parte del governo la cosa si complica. E non poco.

Grillini schiacciati da destra e sinistra

Tanto da portare il 40% di coloro che hanno abbandonato la scelta grillina ad affermare che la decisione è basata sul fatto che il Movimento si è spostato troppo su idee di destra. Al contrario, il 35% ha detto che invece strizza un po’ troppo l’occhio alla sinistra. Par condicio quindi. Ma che certo non fa bene e anzi, fa perdere voti sia di qua che di là. Finché tutti erano contro tutti e l’unico obiettivo era quello di andare contro la classe politica che c’era al momento, ok. Quando però è arrivato il momento di prendere decisioni politiche, ecco saltar fuori le differenze. E gli elettori se ne sono accorti: il 67% ha affermato che il M5S non ha mantenuto le promesse fatte all’inizio e il 58% è addirittura convinto che il Movimento si sia ormai ridotto a essere un partito qualunque, uguale agli altri. C’è poi un 25% che lo considera anche peggiore degli altri. L’essersi eclissato di Grillo non ha certo migliorato le cose.

Per il 68% un vero leader deve esserci, sempre. Altrimenti tradisce chi ha creduto in lui e lo ha sostenuto. Di Battista sembra comunque non piacere a molti che, tra un male e l’altro preferiscono il buon vecchio comico ligure.

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