I messaggi alla moglie, carichi di rancore e accuse, e gli omicidi dei figli negli stessi minuti. Mario Bressi, il 45enne che due giorni fa ha ucciso i suoi gemelli di 12 anni, voleva fosse chiaro chi considerava colpevole di tanto dolore. La moglie Daniela Fumagalli, che appena letta la frase su Whatsapp che diceva «non li rivedrai mai più» si è precipitata in auto a Margno, in Valsassina, nella casa di vacanze dove il marito aveva portato i bambini da una settimana. Quando è arrivata, Elena e Diego erano già morti, lei strangolata e lui soffocato. E Bressi era fuggito, per andare a suicidarsi buttandosi giù da un viadotto. Dalle prime indagini, condotte dai carabinieri del Comando provinciale e coordinate dalla Procura di Lecco, risulta che tra le 2 e le 3 di notte l'uomo ha mandato alla moglie tre messaggi in chat. L'ultimo sarebbe in realtà una lunga lettera in cui il 45enne lancia pesanti accuse alla donna, secondo lui responsabile di aver «rovinato la famiglia».
Una punizione a Daniela: questo rappresenterebbe il duplice infanticidio di Bressi. Lui intendeva fargliela pagare, togliendole il bene più grande, perché voleva la separazione. Il gesto omicida dell'impiegato che amava la montagna è stato, per la moglie e per il resto della famiglia, un'esplosione di violenza impossibile da sospettare. L'uomo non aveva dato alcun segnale che potesse far preoccupare una madre che manda i propri figli in vacanza con il papà. E l'iter della separazione, anche se doloroso per la coppia, non stava creando conflitti. Niente rabbia manifestata, che invece Bressi deve aver covato in segreto. Anche nei giorni prima del delitto in cui ha portato più volte i figli a camminare in montagna e li ha fotografati sorridenti, sorridente a sua volta. «Con i miei ragazzi... sempre insieme», ha scritto nelle due immagini postate su Instagram proprio all'ora, presunta, del delitto. L'avvocato di Daniela Fumagalli, Davide Colombo, che sabato l'ha raggiunta in Valsassina dove è stata sentita dal pm Andrea Figoni, era stato contattato da poco per le pratiche della separazione. La procedura era solo all'inizio, non c'erano atti formali né date fissate. Neppure il legale aveva percepito conflittualità all'interno della famiglia.
Il dettaglio riscontrato ieri dagli investigatori è che sono spariti sia il cellulare dell'uomo sia quelli dei gemelli. Non erano a casa, non sull'auto e non addosso al 45enne. Per il resto l'appartamento nel complesso residenziale vicino alla funivia che porta al Pian delle Betulle è stato trovato in perfetto stato, in un ordine quasi maniacale. Così come erano ricomposti con cura, nel letto matrimoniale, i corpi dei bambini. È probabile che Bressi abbia gettato via i telefoni. Non per nascondere qualcosa, ritiene chi indaga, visto che ha chiaramente espresso le proprie motivazioni nei messaggi alla moglie, dal cui cellulare sono stati recuperati. Ma per la volontà estrema di cancellare i ricordi di una vita felice in famiglia che contenevano.
Il computer dell'uomo, che si trovava nella casa di Gessate, è stato sequestrato dai carabinieri su ordine della Procura. Dal contenuto gli inquirenti proveranno a capire se gli omicidi fossero premeditati. Chi indaga non ritiene che questo aspetto sia importante ai fini investigativi, potrà piuttosto aiutare la famiglia a comprendere un frammento di una tragedia inspiegabile. Intanto la Procura guidata da Antonio Chiappani ha fissato per domani le autopsia sulle vittime, subito dopo il conferimento dell'incarico all'anatomopatologo Paolo Tricomi.
Verranno effettuati anche gli esami tossicologici, che dovranno stabilire se i gemelli 12enni, che sono stati probabilmente uccisi nel sonno, siano stati sedati. Anche se sul posto non sono state trovate tracce di sostanze che possano averli storditi. Verrà inoltre fissata con maggiore precisione l'ora della morte. Anche il corpo di Bressi sarà sottoposto alle analisi.
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