Debiti, tanti. Volontà di saldarli, a quanto pare, molta poca. A Bolzano Vicentino, il sindaco Daniele Galvan da quattro anni deve fare i conti con un buco di 300mila euro creato dalle tasse mai pagate da Meri Spiller, dal suo compagno Francesco Rizzotto e dalle aziende a loro intestate. Direte: chissenefrega. E invece no. Perché Spiller e Rizzotto sono due nomi noti in paese per la gestione degli immigrati. Negli scorsi anni i loro affari non sono andati benissimo, ma da qualche tempo tutta la famiglia (comprese figlie, nipoti e generi) hanno intrapreso la strada dell’accoglienza ai migranti. L’Hotel Adele Srl, di cui la Spiller è amministratrice, ne ospita una novantina all’omonimo albergo a Vicenza. Poi altri sono sparsi in altri appartamenti e 80 sono finiti proprio a Bolzano Vicentino (in carico alla Turist Hotel Srl). “Per noi gestire i migranti è un costo - dice il primo cittadino - loro li hanno portati qui, ci saremmo aspettati che contraccambiassero saldando il debito pregresso”.
Sindaco Galvan, il Comune di Bolzano Vicentino vanta diversi crediti nei confronti della famiglia della Spiller.
“Si esatto: le varie aziende e società che hanno avuto devono circa 300mila euro all’amministrazione comunale”.
Di cosa si tratta?
“Tasse non pagate, Imu, Tari e via dicendo. È un contenzioso che va avanti da tanti anni”.
Non avete provato a costringerli a pagare?
“Abbiamo fatto tutto il possibile, passando i documenti ad Equitalia e tentando di contattarli per trovare un accordo e chiudere la faccenda. Ci sono stati vari incontri, ci sono state promesse, ma non siamo riusciti a portare a casa neanche un centesimo".
Adesso le società riconducibili alla famiglia della Spiller stanno guadagnando molto bene con l’accoglienza dei migranti. Non potrebbero onorare i debiti?
“Gli stabili di Spiller e Rizzotto che erano finiti all’asta sono stati ricomprati dai loro familiari. Quindi immagino abbiano la possibilità economica per pagarci il dovuto, eppure…Ma mi faccia dire un’altra cosa”.
Prego.
“Da qualche tempo è calato dall’alto il problema dei migranti. Sono arrivati 80 profughi e per noi gestire le paure dei cittadini è un problema di ordine pubblico. Ma sta diventando anche un costo. Le faccio un esempio: esiste una regola secondo cui la tassa sui rifiuti si paga a persona, fino ad un massimo di sei componenti. Solo che i migranti vengono stipati in appartamenti da 24 o 28 inquilini: risultano tutti residenti nella stessa casa, ma pagano la tassa solo per sei. Passi pure il fatto che li hanno portati in paese, ma almeno potrebbero contraccambiare risanando i debiti”
Un po’ di reciprocità ci vuole.
“Guardi, nei giorni scorsi dalla cooperativa che li gestisce mi è arrivata una bozza di convenzione per i lavori socialmente utili dei migranti. Io mi sono rifiutato di firmarla finché non troviamo un accordo sul passivo accumulato dai proprietari degli stabili (Spiller e Rizzotto, ndr). Non trovo corretto che da una parte si facciano belli con i lavori socialmente utili e dall’altra non onorino i debiti con l’amministrazione comunale”
Lo avete fatto presente al prefetto?
“Gli abbiamo consegnato l’estratto conto dei nostri crediti. Sia lui che la dirigente sono rimasti a bocca aperta. Loro ovviamente controllano solo le visure camerali delle aziende che partecipano al bando, non certo quelle dei parenti”
E infatti l’Hotel Adele Srl non vanta debiti nei vostri confronti. Ma la loro amministratrice, Meri Spiller, invece sì.
“Non guardano chi c’è dietro. Gli acquisti che fanno con le società che ospitano i migranti non sono mai a loro nome, ma a venire in Comune per le trattative sulla gestione dei profughi erano sempre Rizzotto e Spiller. Non altri”
Questo dimostra che sono loro a gestire le attività con i migranti?
“Io ho sempre interagito con loro due. Solo le ultime volte, gli ultimi due o tre mesi, mi sono incontrato con la signora della cooperativa Aurora ”
Non le sembra un controsenso che la prefettura paghi milioni di euro l’anno alla famiglia della Spiller, mentre loro non si muovono per pagare i vecchi debiti?
“Loro presentano una fattura e la prefettura paga.
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