C'è grande sdegno da parte della politica, delle istituzioni e di gran parte degli italiani per l'odio riversato in rete dalla galassia no vax per la morte di David Sassoli. Il presidente del parlamento europeo ha avuto l'unica colpa di ritenere valido il Green pass esteso in uso nel nostro Paese davanti alle proteste del movimento no pass. I messaggi d'odio, a volte di esultanza, per la morte di David Sassoli si basano sulla convinzione che il Presidente sia morto a causa del vaccino. Non ha nulla a che spartire con i diffusori d'odio ma tra chi ha ipotizzato una possibile correlazione c'è anche il professore Paolo Becchi, che con un tweet ha espresso il suo rispetto per la dipartita ma anche alcuni dubbi in merito: "Rispetto per la morte di David Sassoli. Ma è morto in seguito alla terza dose? Non c'è nessuna correlazione? Non rendete pubblica neppure l'autopsia? O non la fate neppure? Costringete la gente a vaccinarsi e a morire. State costruendo una tirannia sanitaria mai esistita prima".
Sul professore si è abbattuta una tempesta mediatica di dimensioni enormi da parte di chi lo accusa di non avere rispetto per la morte del presidente del parlamento europeo. Sulla vicenda è intervenuta anche Teresa Bellanova, esponente di Italia viva: "Vergogna. Non ci sono altre modi per commentare le illazioni di Paolo Becchi sulla morte di David Sassoli". Così ha scritto Teresa Bellanova su Facebook, aggiungendo una forte stigmatizzazione nei confronti di tutti gli esponenti dell'area no vax che in queste ore hanno esultato per la morte del presidente del parlamento europeo: "In queste ore tantissimi nelle reti no vax hanno esultato, diffondendo parole d'odio e macchiando la memoria di un uomo di valore, che ha dedicato la sua vita all'Italia e all'Europa, portando avanti con convinzione principi e ideali fondamentali delle nostre democrazie". Quindi, l'esponente di Italia viva ha concluso: "Mi auguro che i responsabili di quelle offese vengano individuati e sanzionati. Basta diffondere odio e bugie. Oggi c'è spazio solo per il silenzio commosso di chi conosceva David, la sua storia, il suo impegno".
Da parte sua, anche Paolo Becchi ha fortemente criticato tutti i post e i messaggi d'odio pubblicati dai no vax contro David Sassoli: "Quelli che scrivono commenti violenti nei confronti della morte di una persona sono da stigmatizzare, sia chiaro. Io non rientro in questa categoria di persone. Non ho mai inteso scherzare sulla morte di nessuno. Figuriamoci se mi metto a fare del'ironia sulla morte di una persona. È fuori dalla grazia di Dio". All'Adnkronos, quindi, il professore ha spiegato il senso del suo tweet: "Ho voluto soltanto avanzare qualche domanda. Mi sono permesso di fare un tweet dicendo: cerchiamo di chiarire, nell'interesse collettivo di tutti, di che cosa è morto. Nel rispetto più assoluto ovviamente della persona. E ho cominciato, ci mancherebbe altro, parlando proprio di rispetto e di 'riposi in pace'".
Paolo Becchi ha poi aggiunto: "Ho gettato una provocazione. A me interessava soprattutto dire che dobbiamo stare attenti con questi vaccini, e sto parlando di quelli M-Rna, chiaramente. Vaccini che creano dei grossi pericoli per il sistema immunitario e chissà che magari, il povero Sassoli, che era già malato di altre cose, facendo il vaccino si sia indebolito ulteriormente. Ho avanzato delle domande, non sono un medico. Però, appena una avanza delle domande critiche nei confronti del vaccino, subito si passa all'attacco immediato di quella persona. Trovo questa cosa incredibile".
Ma il professore si dice anche pronto a fare eventualmente un passo indietro: "Se Sassoli non dovesse essere stato vaccinato, ho sbagliato e sono anche disposto ad ammetterlo.
Mi ricordavo che si stava facendo fare il vaccino per dare l'esempio. E poi se lui non lo era: sono due anni che ci tormentano per vaccinarci e lui, presidente del parlamento europeo, non era neanche vaccinato?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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