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Harris ucciso dalla sfida delle patatine piccanti

Il gioco lanciato su Tik Tok da un'azienda di snack spopola anche tra ragazzi e influencer italiani

Harris ucciso dalla sfida delle patatine piccanti
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Tutto è nato come una bravata, parola che nel 2023 va tradotta come «sfida su TikTok». Ma è degenerata fino alla tragedia. E così per una stupidissima challenge su chi resiste più a lungo dopo aver mangiato patatine piccanti, ora c'è un ragazzo morto, una famiglia distrutta e un gruppo di amici che non si perdonerà mai più.

Harris Wolobah, 14 anni, studente modello americano, potrebbe essere la prima vittima della nuova sfida che sta imperversando su TikTok: il One Chip Challenge, la prova a chi resiste più a lungo senza bere dopo aver mangiato una tortilla chip considerata la più piccante in circolazione.

Lanciato l'anno scorso sulla piattaforma social cinese, questa challenge ha seminato il panico tra i genitori, perché gli studenti si sono buttati sulla sfida, mettendosi alla prova, anche in Italia, dove le patatine più hot di sempre (in vendita su web dal 9 agosto) arrivano con un semplice pacco Amazon. Casi di malore, nausee, svenimenti e problemi respiratori sono avvenuti in molte scuole, dal Texas alla Louisiana, dove i pacchetti prodotti da Paqui fin dal 2016 sono diventare un pericolo pubblico. Finora nessuno ha detto nulla nè pensato di ritirare il prodotto dal commercio.

Ma adesso, dopo sporadici allarmi finiti in nulla, c'è il primo morto. L'allarme è scattato venerdì quando la madre di Harris Wolobah, studente afroamericano di Worchester, Massachusetts, è stata chiamata d'urgenza a scuola: il figlio aveva fortissimi dolori di stomaco. Portato a casa, il ragazzino si era sentito all'inizio meglio ma poi, nel pomeriggio, poco prima di uscire da casa per partecipare alle selezioni scolastiche della squadra di basket, si è sentito male ed è morto nel giro di poco. Adesso l'autopsia stabilirà le cause della morte, ma non sembrano esserci dubbi.

Secondo quanto riportano i media locali decisiva è stata una patatina che Harris ha mangiato a scuola. Gliel'aveva data un compagno perché partecipasse alla sfida lanciata su TikTok e promossa dalla stessa azienda produttrice: resistere più a lungo a una bomba speziata come non c'è al mondo, senza mangiare o bere. In genere non si resiste più di un minuto, massimo cinque, ma chi arriva a un'ora è un vero Predator, un predatore.

La patatina è prodotta con due delle spezie più potenti: il Carolina Reaper Pepper e il Naga Viper Pepper. Il primo è considerato il più piccante in circolazione, l'altro è il secondo in questa speciale classifica. Tanto per capirsi, in base alla scala Scoville - che misura il livello di piccantezza degli alimenti - un peperone è a livello zero, il Carolina Reaper schizza a un milione e 800mila SHU. Praticamente fuoco puro.

La confezione porta la stampa di un teschio colorato. E, sì, ci sono le avvertenze che dovrebbero mettere in guardia i consumatori, ma chi se le legge quando di mezzo c'è una sfida ufficiale lanciata dalla casa produttrice? Suonano quasi come messaggi che invogliano a provare. «Non mangiare se sei sensibile a prodotti speziati o allergico al pepe e se hai problemi di salute» e «cerca assistenza medica se dovessi sperimentare difficoltà respiratorie, svenimenti o nausea prolungata» vengono messi in guardia i consumatori.

Il prodotto è consigliato solo agli adulti ma spopola sul social dei ragazzi. E non solo. On line si trovano video su You Tube girati in tutto il mondo con ragazzini che si sfidano, sgranocchiano e tossiscono con la faccia paonazza tra le risate degli amici. Qualcosa di simile l'hanno fatta qualche anno fa anche CiccioGamer89, 4 milioni di followers, e iPantellas, 6,2 milioni di followers, diffondendo la moda anche tra i ragazzini italiani. E in rete c'è una vera e propria ossessione per la gara a base di peperoncino «atomico». Dal 2016 vengono anche pubblicati articoli sui rischi, sui dati dei ricoveri, sui casi di ragazzi che si sono sentiti male. Ma evidentemente nella testa di molti ragazzini queste informazioni non hanno fatto che rendere ancora più accattivante la sfida.

Harris aveva 14 anni, come tanti

suoi coetanei che hanno partecipato alla gara. Il distretto scolastico dove è avvenuta la tragedia ha ordinato la messa al bando del prodotto e messo a disposizione della famiglia di Harris un team di assistenti psicologici.

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