"Ho affittato il mio utero a una coppia gay italiana per 20mila euro"

Repubblica prosegue la sua campagna stampa a favore delle unioni civili e della stepchild adoption raccontando la storia di una donna americana che si è prestata alla gpa. Adinolfi su Facebook commenta:"Quando 'l'amore' costa 20mila euro ha un nome ben preciso, completabile con "di alto bordo".

"Ho affittato il mio utero a una coppia gay italiana per 20mila euro"

Volevo essere una mamma surrogata perché mia madre lo aveva desiderato senza averne la possibilità". A parlare a Repubblica e Danielle,una ventottenne californiana, sposata con 2 figlie di 8 e 5 anni, che nel 2011 ha deciso di affittare il suo utero per dare la possibilità a una coppia di omossessuali italiani di “farsi una famiglia”. Per la legge della California i due gemelli procreati sono figli di entrambi i papà italiani anche se nati attraverso la fecondazione eterologa, mentre per l’Italia sono i figli di un single.

“È una cosa di cui in famiglia abbiamo sempre parlato molto e quando ho avuto dei bambini miei ho pensato che sarebbe stato bellissimo poterlo consentire ad altri - dice Danielle che in seguito ha aiuto anche una coppia eterosessuale americana ad avere figli - Quello che per me è importante, è che tutti coloro che vogliono una famiglia possano avere questa opportunità" La donna grazie a un’agenzia di surrogacy ha scelto i due papà italiani perché ha capito "che mi avrebbero consentito di seguire la crescita della loro famiglia". E infatti, nel momento del parto “in ospedale c’erano loro, mio marito, mia madre: una famiglia parecchio allargata”e che, come racconta la donna, va d'amore e d'accordo tant'è vero che il marito "ha un buonissimo rapporto con i genitori dei bambini”. Lei, insieme al marito, a sua madre e sua nonna, l'anno scorso sono stati in Italia per trovare la "nuova famiglia italiana" e anche le sue figlie "adorano quei ragazzi italiani. Hanno legato da subito con i loro papà e vogliono bene ai bambini". Il parto, precisa la donna, si è svolto dopo che le parti hanno firmato un regolare contratto e dopo che la coppia italiana ha sborsato a quella americana 22mila dollari.

Su Facebook, Mario Adinolfi, direttore de La Croce e uno dei più feroci oppositori del ddl Cirinnà, ha commentato:"Quando l'amore costa 20mila euro ha un nome ben preciso, completabile con di alto

bordo. Giochi di società per ricchi borghesi annoiati, in cerca di emotive novità. C'è chi si vende, c'è gente con i soldi che compra: il mestiere più vecchio del mondo. Essere genitori, davvero, è un'altra cosa".

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