I contagi tornano a salire "È finita la tregua estiva". Ma servono regole nuove

Cresce la circolazione del virus. Bassetti: "Minimo impatto clinico, da settembre asintomatici liberi"

I contagi tornano a salire "È finita la tregua estiva". Ma servono regole nuove

Dopo 5 settimane di tregua ecco che i contagi Covid segnano un +18,7% negli ultimi sette giorni. Un'ennesima ondatina o un piccolo assaggio di quanto ci aspetterà nella stagione autunnale? Troppo presto per dirlo visto che nel monitoraggio della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 17-23 agosto, si segnala un calo massiccio delle terapie intensive (-15,1%) e dei ricoveri ordinari (-15,1%). Anche Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali sui dati del 24 agosto, mostra che la percentuale delle terapie intensive occupate da pazienti Covid, nelle ultime 24 ore in Italia, è stabile al 3% (un anno fa era al 6%), mentre la percentuale di posti letto occupati per Covid-19 nei reparti ordinari è stabile al 10% (un anno fa era al 7%) e nell'arco di 24 ore, cala in 8 regioni. Ancora alto il numero dei morti. E proprio oggi l'Oms ha aggiornato il conto: i decessi mondiali hano raggiunto il milione.

Se dunque il sistema ospedaliero regge bene l'urto di fine stagione, non si può sapere se il trend dei contagi sia solo il frutto di incontro ravvicinati durante le vacanze estive. Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, spiega l'inversione di tendenza dei casi in parte «è dovuta al rimbalzo conseguente al minor numero di contagi rilevati nel lungo weekend di Ferragosto» in parte «al verosimile aumento della circolazione virale». In pratica, l'aumento dei contagi è dovuta alle vacanze senza controlli e al riutilizzo dei tampone prima di tornare al lavoro.

Ma a settembre cosa dobbiamo aspettarci? Matteo Bassetti, direttore di Infettivologia al San Martino di Genova prevede un prossimo futuro a tinte fosche. «L'impennata estiva è fisiologica dovuta a feste, aperitivi, cene conviviali. Ma è solo l'assaggio della morsa del virus. Verso la terza settimana di settembre, proprio a ridosso delle elezioni, potremo contare milioni di positivi. Tutta gente, che, con le attuali regole, rischia di non potersi recare alle urne». Omicron provoca infatti un'altissima circolazione del virus quindi «molta gente sarà contagiata sia pure con pochissimo impatto clinico». E per Bassetti le regole vanno cambiate. «Si continuano ad adottare gli stessi criteri delle precedenti cinque ondate - spiega -. Il bollettino quotidiano confonde, così come il conteggio dei decessi senza trasparenza. Ma sono regole vecchie, anacronistiche dovute all'arroganza del ministero». Bassetti invoca un cambio di passo. «Non ha senso, a distanza di tre anni dall'inizio pandemia, minacciare misure restrittive come l'uso delle mascherine a scuola se il contagio dovesse ripartire. È un approccio profondamente sbagliato. Ora è il tempo di considerare i contagi in modo diverso. Liberare gli asintomatici, ridurre l'isolamento dei positivi. Quello che conta è tutelare i fragili e mantenere sotto controllo gli ospedali». Per Bassetti il Covid sta diventando una malattia come un'altra.

Usando vaccino, antivirali e monoclonali e il virus possa essere dominato e gestito al pari degli altri coronavirus. «Con gli strumenti a disposizione, preferisco avere un paziente con il Covid che uno con l'influenza dove non abbiamo neppure un farmaco endovena solo per uno orale».

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