È morta in Mali la prima vittima di Ebola, una bambina di due anni che, durante la malattia, è stata a contatto stretto con almeno 40 persone ed ha viaggiato in autobus per più di mille chilometri. Lo riferisce l'Oms. La bimba, riferisce la Bbc, è stata trattata nella città di Kayes, dopo il suo ricovero in ospedale avvenuto mercoledì al termine di un viaggio di oltre mille chilometri. La giovanissima vittima era stata trasferita, infatti, dalla Guinea. La mamma della bambina era morta alcune settimane fa in Guinea, dopo avere contratto il virus. L'Oms certifica anche altro: sono stati superati i 10mila casi di Ebola dall'inizio dell'epidemia in Africa occidentale. Nel suo ultimo bollettino i casi accertati sono 10141 con 4922 morti. L'organizzazione Onu ha riferito che solo in due delle otto regioni di Liberia e Guinea che confinano con la Costa d'Avorio ci sono casi confermati o probabili di ebola.
Negli Stati Uniti i governatori di New York e del New Jersey hanno annunciato che i passeggeri in ingresso dagli aeroporti Jfk e Newark dopo contatti con malati di Ebola in Liberia, Guinea e Sierra Leone saranno messi in quarantena. Il governatore Cuomo ha chiarito che il provvedimento riguarda tutto il personale medico di ritorno dai tre Paesi africani più colpiti da Ebola.
Cinque ore dopo il ricovero del primo malato di ebola a New York, le autorità sanitarie hanno inviato una mail «urgente» a tutti gli ospedali, ai ricercatori e alle farmacie per chiedere un farmaco sperimentale per curare Craig Spencer. A rivelarlo è il New York Daily News , che ha ottenuto la mail firmata da Susan Waltman, vicepresidente esecutivo dell'Associazione degli ospedali di New York.
Il farmaco è il «Brincidofovir», già utilizzato per curare il cameraman della Nbc News, Ashoka Mukpo, guarito dall'ebola, e il liberiano Thomas Duncan, morto a Dallas lo scorso 8 ottobre. Non è chiaro se il medicinale sia già arrivato al Bellavue Hospital di Manhattan, dove è ricoverato il volontario di Medici senza frontiere.
C'è però chi predica ottimismo: «Ebola può essere «contenuta e sconfitta». Barack Obama ha dedicato il tradizionale messaggio del sabato proprio all'emergenza Ebola. Nel ricordare i casi registrati negli Stati Uniti, il presidente elenca quanto fatto dalle autorità per fronteggiare la malattia, curare le persone colpite e arginare il contagio. Le guarigioni, sottolinea Obama, dimostrano che «possiamo sconfiggere questa malattia. Ma dobbiamo rimanere vigili». Gli Stati Uniti, prosegue il presidente, «devono continuare ad avere un ruolo guida nella risposta globale, perché il modo migliore per fermare la malattia e mantenere gli americani al sicuro è fermarla alla fonte, in Africa Occidentale».
Inoltre, sottolinea Obama, «dobbiamo essere guidati dalla scienza, dai fatti, non dalla paura».In Lombardia intanto due operatori sanitari giunti dalla Sierra leone sono stati messi in quarantena a casa. Il ministro Lorenzin: solo una precauzione.
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