I deliri nostalgici dei "fascisti rossi" che imbarazzano i leader di sinistra

Da Nord a Sud, alle ultime Comunali Pd e Iv si sono alleati anche con gli ammiratori del Duce. Per vincere vale tutto

I deliri nostalgici dei "fascisti rossi" che imbarazzano i leader di sinistra

Nostalgici del Ventennio ma alleati di Letta e Renzi. Ecco il gruppo di simpatizzanti del Duce che la sinistra finge di non vedere. Che non imbarazza l'intellighenzia rossa. Spuntano nelle liste alleate del Pd a Napoli e in Puglia. Sono tutti simpatizzanti di Benito Mussolini. Ma godono di un trattamento di favore: niente piazzale Loreto. Per i «nostalgici» di sinistra tutto è perdonato. Chi sono i «fascisti buoni» che non imbarazzano Renzi e Letta? Partiamo dalla Campania. Il caso è recentissimo.

Le elezioni comunali si sono concluse da una settimana. Nel trionfo di Gaetano Manfredi, sindaco del Pd benedetto da Letta e Conte, è passata inosservata la vittoria nella sesta Municipalità (San Giovanni, Barra, Ponticelli) di Vincenzo Sollazzo con la lista Azzurri. Un nostalgico convinto. Nella sua bacheca social troviamo un elenco di elogi al Ventennio e al Duce. Ecco i più significativi: il 5 agosto scorso, Sollazzo condivide il messaggio commemorativo di una persona immortalata mentre esegue il saluto romano. Andando indietro nel tempo. Il 5 aprile 2020, in occasione di una festività un conoscente posta il messaggio: "Auguri camerata".

Il 21 febbraio, doppio post con due inni fascisti recuperati da Youtube: Giovinezza e All'armi. E poi: a ottobre 2019, pubblica due articoli che si riferiscono a Benito Mussolini. Il caso è esploso dopo l'elezione nel parlamentino di quartiere. Ma da Letta e Renzi nessuna reazione o dichiarazione di sdegno. In Campania non è la prima volta che il Pd scivola su candidati nostalgici.

Un anno fa, ottobre 2020, si sono svolte le elezioni regionali. Nelle liste a sostegno dello sceriffo salernitano Vincenzo De Luca spuntò la candidatura di Domenico Manganiello. Il pezzo è fortissimo. La sua pagina Facebook è un inno alla Repubblica di Salò. «Visto che nessuno ha il coraggio di dire chi sono stati i partigiani, sappiate che erano solo degli assassini autorizzati dai Gruppi di Liberazione» scriveva il 26 aprile di un anno fa. A Repubblica spiega: «Mussolini è stato fucilato senza un tribunale. Su Facebook ho solo riassunto la storia dicendo che i partigiani sono stati assassini. La storia è storia».

Anche qui nessuna manifestazione di piazza da parte di Zingaretti, Renzi o Bersani. Tutto è perdonato. In Puglia il governatore Michele Emiliano va a braccetto, da anni ormai, con il sindaco di Nardò, Pippi Mellone, simpatizzante di Casapound.

Il sindaco non ha mai nascosto le sue simpatie per l'estrema destra: dalla serata in ricordo della scomparsa del camerata Sergio Ramella con tanto di saluto romano alla richiesta nel febbraio 2020 della chiusura dell'Anpi di Lecce. Emiliano due giorni fa a L'Aria che Tira: «Casapound e Forza Nuova vanno sciolte immediatamente, perché nonostante le condanne sono sempre lì. Io alleato del sindaco di Nardò, Pippi Mellone? È uno dei migliori sindaci pugliesi. Infine anche Renzi ci casca. A Corsico, in provincia di Milano, un anno fa Italia Viva ha sostenuto la corsa a sindaco di Roberto Mei. Di chi stiamo parlando. Il 9 dicembre 2011 il politico di Corsico allegava un video di Benito Mussolini con tanto di scritta: «Ciao nonno. Ti verrò a trovare al più presto».

E infatti nei commenti sotto aggiungeva: «Lo andrò a trovare presto a Predappio». Come corollario anche qualche citazione sul fascismo e il «ricordo» del 25 aprile come «lutto nazionale». Nessuno scandalo. Quei nostalgici non imbarazzano la sinistra.

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