I dolori una conseguenza dell'ultima operazione. L'urgenza contro il rischio di ischemia intestinale

Degenza media di tre giorni, per mesi il supporto di una panciera. L'équipe guidata da Sergio Alfieri, chirurgo addominale che ha già seguito il Pontefice

I dolori una conseguenza dell'ultima operazione. L'urgenza contro il rischio di ischemia intestinale
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A portare nuovamente in ospedale Papa Francesco è un problema causato da un laparocele incarcerato. Che di per sé non è nulla di grave ma, se trascurato, potrebbe provocare danni molto gravi. Gli esperti ci aiutano a capire di cosa si tratta.

1. Cos'è il disturbo di cui soffre Bergoglio?

È un'ernia che si forma su una cicatrice dopo un intervento di chirurgia addominale. È uno dei possibili inconvenienti della chirurgia laparotomica, quella in cui il chirurgo esegue un'incisione di alcuni centimetri sull'addome. A distanza di tempo può accadere che sulla parete muscolo-fasciale, il sostegno muscolare dell'addome al suo interno, si formi un'ernia per l'età, lo sforzo, il sovrappeso, una precedente infezione della ferita, la tipologia e l'estensione dell'incisione chirurgica praticata.

2. Come mai il Papa ha un laparocele?

È la conseguenza dell'intervento ai diverticoli, subito dal Papa circa due anni fa. L'intervento era iniziato in laparoscopia, che prevede tagli molto ridotti sull'addome, ma dopo alcune difficoltà, è continuato con la chirurgia tradizionale, cosiddetta a cielo aperto.

3. Come si risolve?

Il problema può essere risolto con un nuovo intervento chirurgico eseguito in modo tradizionale o per via laparoscopica. Può andare incontro alle complicanze di tutte le ernie della parete addominale, ha la tendenza a ingrandirsi, può strozzarsi, può determinare problemi nella crescita della pelle che lo ricopre. Le complicanze del laparocele possono, in alcuni casi, richiedere un intervento chirurgico d'urgenza. In questi casi si può procedere con due procedure, entrambe con anestesia generale come nel caso del Papa. Solo in casi eccezionali, un laparocele di piccole dimensioni può essere trattato con altre forme di anestesia.

4. Perchè è necessaria un'operazione, quando spesso si evita l'intervento?

«Non si opera solo quando dà fastidio o perchè è anti-estetico. Ma si interviene per evitare l'insorgenza di un'ischemia intestinale» spiega Giuseppe Sica, direttore Uoc Chirurgia Mininvasiva e dell'apparato digerente del Policlinico Tor Vergata di Roma. «Nel caso del laparocele incarcerato, il rischio ischemia è alto, per cui l'intervento del Papa è da considerarsi urgente» sottolinea l'esperto.

5. In cosa consiste l'operazione?

«Nell'intervento si libera l'ernia e sul buco viene posta una retina di polipropilene, simile a quella che si usa per la pesca, per evitare recidive, che sono comunque possibile tra il 5 e il 20 per cento dei casi, in base ai fattori di rischio» spiega Sica.

6. Quanto durerà il ricovero post operatorio?

«Nel giro massimo di tre giorni si può tornare a casa, ma attenzione, purtroppo le recidive sono sempre possibili. Se tutto andrà bene il Papa potrà tornare alle sue attività velocemente anche con l'uso di una panciera per alcuni mesi» spiega Marco Scatizzi, presidente dell'Associazione dei chirurghi ospedalieri italiani (Acoi). «La degenza presso la struttura sanitaria durerà diversi giorni per permettere il normale decorso post operatorio e la piena ripresa funzionale».

7. Chi ha operato?

Ha diretto l'équipe in sala operatoria Sergio Alfieri, il chirirgo che già opero Bergoglio due anni fa per una stenosi diverticolare sintomatica del colon. Allievo del chirurgo Giovanni Battista Doglietto, che a sua volta è stato nella équipe di Francesco Crucitti, passato alla storia come il chirurgo di Giovanni Paolo II per averlo operato tre volte, Alfieri ha all'attivo oltre 9mila interventi chirurgici.

Romano, 57 anni a dicembre, Alfieri è nato professionalmente alla scuola del Gemelli, è professore ordinario di Chirurgia generale. Inoltre è direttore dell'Unità operativa complessa di Chirurgia digestiva del Policlinico universitario Gemelli Irccs.

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