Sono arrivati in 20, a bordo di un barcone. Anzi, in 21, perché con i tunisini sbarcati sabato a Lampedusa (tra cui tre donne e due bambini) c'era anche un bellissimo gatto simil siamese nel suo trasportino. I «naufraghi», come li chiamerebbe qualche sostenitore dell'accoglienza, in realtà sembravano più turisti fai da te, con valigie e l'occorrente per un soggiorno perfetto. Sono stati recuperati all'imbocco del porto dell'isola dagli uomini della Guardia di Finanza e della Guardia costiera. Gli immigrati (e il gatto), sono stati tutti accompagnati all'hotspot di Contrada Imbriacola, dove saranno ospitati in attesa di essere trasferiti su una delle navi quarantena e quindi in un centro di accoglienza. Non è la prima volta che a Lampedusa arrivano clandestini con animali. Alcuni mesi fa un migrante ebbe la bella idea di portarsi una capra, poi soppressa all'arrivo dal servizio veterinario perché malata. Durante il recupero, i militari della Guardia di Finanza hanno salvato anche una tartaruga marina impigliata nelle reti.
«La cosa che ci lascia basiti - spiega il coordinatore locale di Forza Italia Rosario Costanza - è che questa gente arriva con il trasportino con il gatto e le valigie, come se l'Italia fosse un Paese di villeggiatura per i tunisini e poi sull'isola c'è gente che muore di Covid perché viene contagiata da chi arriva ed è già malato. C'è l'ex sindaco di Lampedusa e Linosa, Bernardino De Rubeis, ricoverato all'ospedale Cervello di Palermo perché presenta sintomi respiratori a causa del virus dopo essere entrato in contatto con una persona che lavora all'hotspot di Contrada Imbriacola». E prosegue: «Un altro noto ex esponente locale di Forza Italia sta molto male per il Covid dopo essere stato in contatto con un familiare impiegato nel centro. Il tutto mentre il sindaco Totò Martello nega la situazione. Il limite è ampiamente superato».
Della stessa idea il coordinatore della Lega, Attilio Lucia: «Il primo cittadino - racconta - addirittura nega i contagi tra le forze dell'ordine. L'assessore alla Sanità, Alfonso Rizzo, che è responsabile della salute pubblica dei lampedusani, è totalmente assente. Non ci fa sapere niente. Nascondono una situazione che è di fronte agli occhi di tutti. Degli oltre 6mila residenti, una settantina hanno il Covid. Lo hanno preso tutti a causa dei migranti contagiati. Che continuano a entrare nel silenzio più assoluto delle istituzioni. Qualcuno dovrà assumersi le proprie responsabilità».
Ieri il maltempo ha dato un po' di tregua, ma è certo che non appena il mare si calmerà gli sbarchi riprenderanno copiosi. Da inizio anno in Italia sono arrivati 5.996 migranti, ovvero più del doppio dello stesso periodo dello scorso anno, quando furono 2.610 e venti volte di più del 2019, quando ne sbarcarono appena 335.
Un dato preoccupante e che fa capire che serve un intervento immediato per bloccare le partenze. «Soprattutto - spiegano i residenti di Lampedusa - quelle di tunisini che ormai arrivano qui con il chiaro intento di fare la bella vita. Uno che arriva col gatto da quale guerra sta scappando?».
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