I fornitori strozzati dai prezzi "cinesi". "Il diktat era di far fuori le ditte europee"

Un ex manager: "Ordini azzerati dai Paesi troppo costosi"

I fornitori strozzati dai prezzi "cinesi". "Il diktat era di far fuori le ditte europee"
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Per ogni stabilimento italiano di Stellantis in sofferenza, c'è un indotto in ginocchio. Mirafiori, Melfi, Pomigliano. Migliaia di lavoratori sono appesi al filo sottile della cassa integrazione che le imprese sono state costrette a chiedere a fronte della ormai netta riduzione delle commesse. Molte sono a rischio chiusura. Da quando è arrivato l'ormai ex ceo, Carlos Tavares (in foto), sussurrano gli imprenditori, i rapporti tra l'ex Fiat e i suoi fornitori, anche storici, sono stati stravolti. Nessun dialogo, rigidità estrema sui costi. Le aziende della componentistica nate attorno ai poli dell'ex Fiat, che in molti casi è di fatto il loro unico cliente, hanno visto crollare inesorabilmente gli ordini. Fino alla mossa di un anno fa, mai smentita dal Gruppo: un «invito» informale ai fornitori italiani a delocalizzare la loro produzione nell'est Europa o in Nordafrica per abbassare i costi ed essere competitivi con i rivali asiatici ed extra europei di cui oggi si avvale Stellantis.

Nel tempo il ribasso preteso dal gruppo oggi guidato da John Elkann, è diventato insostenibile per il comparto, alle prese negli ultimi due anni con l'aumento dei costi per l'energia. Un ex dirigente dell'ufficio acquisti del Gruppo, ormai uscito dall'azienda, conferma dietro anonimato che con l'arrivo di Tavares è stato introdotto un «diktat» non scritto, specchio di una strategia al massimo ribasso: «L'ordine era di non dare alcun business ai fornitori dei cosiddetti Paesi ad alto costo, come Italia, Francia e Germania. Azzerare o quasi, insomma, gli ordini. L'intervento più duro è stato deciso quando Tavares si è accorto che l'obiettivo di arrivare al 70% di fornitori a basso costo non si stava raggiungendo - spiega l'ex dirigente - L'indotto francese ha sofferto meno di quello italiano perché loro non hanno Stellantis come unico cliente, a differenza delle aziende italiane». Quando è iniziata di preciso questa politica aggressiva? «Fino a febbraio-marzo del 2022 non era cambiato nulla, poi sono arrivati messaggi chiari di ridurre tutti gli ordini verso i Paesi che costavano di più, Italia per prima. Era un'indicazione verbale, non scritta, ma c'erano per esempio premi per i dipendenti che trovavano fornitori a basso costo in extra Ue».

L'ex Ceo era consapevole di strozzare i fornitori italiani?: «Consapevole di strozzare italiani ed europei. Tavares ha iniziato a usare atteggiamenti molto forti anche con tre fornitori ad altissima tecnologia, non italiani. Voleva quelli più economici, con meno tecnologia. Ma senza quella, cosa produci?».

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