I genitori di Renzi assolti per la bancarotta

"Azzerate le infamanti accuse". La condanna per le false fatture

I genitori di Renzi assolti per la bancarotta
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Nel cosiddetto caso del crac delle cooperative, è caduta l'accusa di bancarotta fraudolenta per i genitori di Matteo Renzi. La condanna, che è stata emessa ieri dal tribunale di Firenze, ha interessato soltanto alcune false fatturazioni. Il sentimento predominante dei coniugi è la soddisfazione. Soprattutto perché, a detta dei protagonisti, loro malgrado, della vicenda, è crollato l'intero cuore dell'impianto accusatorio. «La sentenza di oggi - ha fatto sapere Tiziano Renzi, il padre dell'ex premier - è una sentenza ampiamente positiva per tanti aspetti: sono infatti azzerate tutte le infamanti accuse che in questi anni abbiamo ricevuto sulle bancarotte». Nelle parole del padre dell'ex presidente del Consiglio, è percepibile qualcosa in più di una punta di amarezza. Qualcosa che riguarda le misure cautelari che vennero disposte all'epoca: «Ci hanno persino arrestato per quell'accusa e oggi il Tribunale di Firenze ci ha assolto disintegrando l'impianto accusatorio della procura. Non abbiamo fatto nessuna bancarotta. Punto».

Adesso ci vorranno i canonici novanta giorni per poter leggere le motivazioni della pronuncia. L'avvocato di papà Renzi e di sua moglie Laura Bovoli, Federico Bagattini, si è espresso subito. «Era il processo delle bancarotte e sono stati assolti - ha rammentato Bagattini -. Voglio ricordare che se chi ha chiesto la misura e chi l'ha disposta avesse avuto previsione di questa sentenza, la misura cautelare non avrebbe potuto essere somministrata». Tiziano Renzi ha anche affrontato l'altra parte dell'esito, quella meno positiva, annunciando di voler andare avanti. «La condanna (che corrisponde a tre anni, due mesi e quindici giorni di reclusione per entrambi i coniugi, ndr) per le quattro presunte false fatture mi sorprende perché noi in quella specifica vicenda non avevamo alcun ruolo. Ma con immutata fiducia nella verità, andremo in appello dove avremo modo di mostrare tecnicamente come siamo estranei anche da questa contestazione, peraltro marginale, per un valore inferiore a centomila euro». Si è trattato del resto di una sentenza in primo grado. Ma c'è un altro dettaglio, per nulla secondario, che Tiziano Renzi ha rimarcato volentieri: l'uscita dalla scena processuale di sua figlia Matilde. «Questa ennesima assoluzione - ha chiosato il padre dell'attuale leader d'Italia viva - si aggiunge alle assoluzioni o archiviazioni di questi dieci anni».

Pronunce che hanno avuto luogo «a Genova, Cuneo, Firenze e Roma». «E il fatto che mia figlia Matilde sia adesso totalmente fuori da ogni processo un mese dopo che è accaduta la stessa cosa a suo marito Andrea - ha concluso - mi riempie il cuore di gioia».

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