I grillini cedono su Orlando e Renzi

Conte apre alla candidatura del dem in Liguria. Schlein: "Bene, un passo avanti"

I grillini cedono su Orlando e Renzi
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Giuseppe Conte cede all'ultimatum di Andrea Orlando (foto): via libera all'intesa tra Pd e M5s in Liguria. Dopo due settimane di melina la trattativa per la scelta del candidato alla presidenza della Regione si sblocca con un esito scontato: l'ex ministro della Giustizia guiderà il campo largo. Si ritirano dalla corsa i due papabili in quota grillina: Ferruccio Sansa e Luca Pirondini. Il prossimo passaggio sarà l'intesa con Italia Viva. Dal fronte renziano sono sicuri: «Chiudiamo su Orlando».

L'ammucchiata ligure è quasi pronta. Quasi, perché il candidato in pectore frena: «L'appoggio del M5s è assolutamente importante, ci sono ancora nodi da sciogliere e questioni da affrontare. La coalizione sta lavorando, credo sia giusto attendere e tirare le somme e valutare se ci sono le condizioni. Oggi è il giorno in cui vanno sciolti quei nodi», commenta Orlando dalla Festa dell'Unità Montaretto a Bonassola (La Spezia).

L'accordo tra l'ex Guardasigilli e Conte risale agli inizi di agosto. Tutto definito con una stretta di mano nei corridoi di Montecitorio (come rivelato da Il Giornale). Il tira e molla grillino è stato il classico gioco delle parti. A metà pomeriggio di ieri, poco prima della scadenza dell'ultimatum di Orlando (aveva minacciato di ritirarsi), arriva l'annuncio del passo indietro di Luca Pirondini, candidato del M5s: «Dopo numerosi confronti sui temi comuni, la candidatura di Andrea Orlando è risultata essere l'opzione più condivisa nella coalizione», comunica Pirondini in una nota. Passano pochi minuti e giunge il sigillo di Conte: «Il Movimento 5 Stelle sostiene convintamente la candidatura di Andrea Orlando per la guida della Regione Liguria. Abbiamo la necessità di restituire ai cittadini liguri la possibilità di immaginare un futuro migliore, improntato alla trasparenza e all'etica pubblica. Un futuro, soprattutto, dove la politica regionale lavori per tutti i cittadini e non per pochi amici. Il bene della Liguria significa oggi la convergenza sul profilo di maggiore unità, non ci tiriamo indietro, ci mettiamo al servizio dei cittadini. Andiamo avanti insieme per vincere questa importante sfida». Missione compiuta per il Pd, che porta a casa i tre candidati nelle tre regioni (Umbria, Liguria ed Emilia Romagna) al voto in autunno. La segretaria dem incassa il punto a suo favore: «Sono felice delle dichiarazioni del Movimento 5 stelle, un passo avanti significativo». E ancora: «Continuiamo in queste ore il confronto anche con altre forze politiche che vorranno, speriamo, costruite una coalizione che sia competitiva e vincente per la Liguria, così come abbiamo fatto per l'Emilia Romagna attorno alla candidatura di Michele De Pascale e anche per l'Umbria con la candidatura di Stefania Proietti sindaca di Assisi. Siamo al lavoro in tutti i territori per costruire delle offerte convincenti per tutti i cittadini e le cittadine», commenta Schlein, arrivando alla festa dell'Unità di Pesaro.

Una città simbolo: a Pesaro, il 28 agosto, è stato ri-accolto nel centro-sinistra il figliuol prodigo Matteo Renzi. E in queste ore il lavoro dei pontieri dem sarà quello di far ingoiare all'alleato Conte il rospo di un'intesa in Liguria con i renziani. Il focolaio ligure si spegne. Ma per Schlein c'è la polveriera Puglia. Perché? Il governatore Michele Emiliano minaccia il tris, vuole candidarsi nel 2025 per il terzo mandato.

A Bari la giunta di Vito Leccese non decolla. Pd e M5s sono ai ferri corti. E ora c'è Antonio Decaro, il più votato delle liste dem al Sud che si è messo a fare i complimenti a Raffaele Fitto, indispettendo la segretaria.

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