Fabio Ciciliano, componente del Cts fin dai primi momenti dell'epidemia ha le idee chiare su come affrontare le prossime settimane.
Se si tentenna, professore, si richiude il paese?
«Tutto dipende dalla campagna vaccinale. Più aumentano gli immunizzati più si riduce il sovraffollamento negli ospedali. Ma c'è una recrudescenza del virus con la variante Delta, e se salgono i numeri l'intero impianto del sistema traballa. In settembre a riempire gli ospedali saranno soprattutto gli over 65 non vaccinati».
Come convincere i più a rischio?
«Mi domando se eticamente sia sostenibile rischiare di chiudere il paese per proteggere questi anziani che sono i più esposti e vulnerabili al Covid ma ormai è chiaro che rinunciano volontariamente al vaccino sia pure per paura o per indecisione».
E cosa si risponde?
«La moral suasion non ha funzionato. Purtroppo l'obbligo vaccinale appare improponibile, dunque bisogna puntare su green pass».
Cosa c'è che non la convince?
«Si continua a ripetere che la carta si concede agli immunizzati ma anche ai tamponati».
Un po' di libertà ci vuole, no?
«Certo, ma bisognerebbe puntare ai tamponi molecolari; gli antigenici rapidi sono molto meno sensibili. Immaginiamo che per andare allo stadio un tifoso si faccia in farmacia un tampone antigenico. Il possibile falso negativo potrà innescare una catena di contagio costringendo magari in ospedale il nonno non vaccinato che vive con lui».
Quindi i destinatari del green pass chi dovrebbero essere?
«Ex positivi asintomatici, vaccinati con doppia dose, guariti dalla malattia. In alternativa imporre il molecolare».
Per cosa si deve usare?
«Più è estensivo e maggiore è l'efficacia».
Ma lei lo proporrebbe anche per entrare al ristorante?
«Tecnicamente, soprattutto al chiuso, potrebbe essere una valida soluzione per tutelare sia i vaccinati, sia i non vaccinati, arginando la circolazione del virus e, in ultima analisi, anche prevenendo le chiusure dei ristoranti».
Magari gli ultra 65enni rinunciano pure alla pizzeria.
«Ma non al parrucchiere, per esempio, o all'estetista. Gli operatori dei servizi alla persona sono devono lavorare in sicurezza. Magari potrebbe considerarsi il green pass anche in questi ambiti».
E per i giovani che ancora circolano senza immunizzarsi?
«Limitare gli accessi per tutte le situazioni a rischio di assembramento. Abbiamo visto tutti cosa è successo in quel pub di Roma durante Italia-Belgio. Novantuno infetti, compreso i contatti secondari che non erano al pub».
Il Covid dunque non dimentica gli europei?
«Le tifoserie nelle piazze ci presenteranno tra pochi giorni il conto. Ma i calciatori dovevano dare l'esempio. Invece avranno contribuito all'incremento dei contagi provocati dal carosello nella città».
Irresponsabili anche gli insegnanti che non si vaccinano?
«Continuare la Dad causerebbe una perdita incolmabile di competitività dei nostri ragazzi, senza considerare la devastante condizione psicologica che hanno vissuto. II Cts spinge per favorire la vaccinazione con tutti i mezzi».
E se non bastasse?
«Si potrebbe adottare la stessa regola applicata al personale sanitario: si estromette dall'insegnamento il docente non vaccinato».
L'Italia
non fa controlli a chi proviene dai paesi Ue con tanti contagi.«Per tutti gli Stati con un'alta incidenza, come Spagna, Olanda, Portogallo, potrebbero essere applicate le stesse regole adottate per l'Inghilterra».
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