Sono giovani tra i 20 e i 26 anni, studenti di storia, filosofia, economia; guardano con fiducia al futuro dell'Italia, incuriositi e attenti alle tematiche politiche ed economiche e alle sfide del Paese; affamati e anche un po' folli direbbe Steve Jobs - di conoscere, sapere, fare comunità. Per molti quello del Meeting a Rimini è un appuntamento fisso, un momento per ritrovare amici storici, ma anche un'occasione per ricaricarsi, per staccare dalla routine quotidiana e fermarsi a riflettere. Alcuni hanno addirittura rinunciato alle vacanze in Sardegna pur di partecipare alla kermesse di fine estate del popolo di Comunione e Liberazione. Cattolico doc, il ciellino di oggi viene definito da Anna, di Bergamo, come «una persona interessata alla realtà e ai temi del presente che più provocano». Guardare alle sfide della società di oggi con un occhio critico è il fil rouge che lega i partecipanti del Meeting. C'è chi arriva per qualche giorno, chi ha deciso di indossare la t-shirt blu, ovvero quella del volontario, per «restituire agli altri ciò che ho vissuto negli anni passati». È l'identikit perfetto del ciellino di oggi; una nuova generazione che dopo aver partecipato da figlio/a per anni e anni oggi arriva a Rimini per prendere parte al raduno in prima persona. Come Giulia, di 24 anni, che frequenta la specializzazione in storia alla Statale di Milano. «Ho deciso di venire al Meeting per fare la volontaria racconta - perché vedevo i miei amici tornare da questa esperienza sempre contenti. I miei genitori fanno parte di Cl, e sono venuta a Rimini fin da quando avevo 10 anni». «Certamente, sono cattolica risponde quasi stupita dalla domanda -. Se sono di Cl? Direi che lo sono a fasi alterne». É un pubblico variegato, il popolo di Comunione e Liberazione. Arriva da tutta Italia, ma principalmente dal nord. Tutti più o meno inseriti nel mondo cattolico e all'interno del Movimento fondato da don Giussani. Pochissimi arrivano a Rimini da «outsider», trascinati dalla curiosità delle tematiche proposte. Rifuggono dai social come strumento di distrazione e invece lo utilizzano per informarsi e approfondire tematiche sociali, politiche ed economiche. Hanno fiducia, i ciellini 2.0, nel futuro del Paese anche se qualcuno guarda già all'estero per trovare lavoro. «Mi piacerebbe molto lavorare qui in Italia dice Maria - ma per gli studi che faccio filosofia e conservatorio - so che è molto difficile e quindi mi sto guardando intorno». «Perché venire al Meeting? Sono una grande amante della cultura dice - mi entusiasma la dimensione dell'incontro e dell'approfondimento. E poi il contesto di amicizia. Sono nata e cresciuta in una famiglia cattolica, sempre educata alla fede, ma a un certo punto è stata necessaria una riappropriazione della fede anche all'esterno della famiglia». Maria ha rinunciato anche alla sua settimana di mare in Sardegna. «Alla fine ho rinunciato a una settimana di vacanze al mare pur di vivere questa esperienza». La kermesse, dunque, occasione per avvicinarsi anche alla politica.
«Dilaga un'ignoranza imponente tra noi giovani, - ribatte Marina che arriva da Bonn e penso che questa sia davvero un'occasione di giudizio serio sulle sfide di oggi, un'opportunità per aprire la mente su tematiche attuali e farsi un giudizio critico su questi temi caldissimi». Cosa spinge questi giovani a seguire il Meeting? «So che qui risponde Alessandro, studente di Economia - so che qui troverò dei valori a me affini».
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