Non sarebbe stata uccisa da un malore Noemi Carrozza, giovanissima promessa del nuoto sincronizzato italiano morta il 15 giugno scorso mentre percorreva con il suo scooter via Cristoforo Colombo, la grande strada che collega Roma ai suoi quartieri litoranei. Lo direbbe l'esito dell'autopsia condotta sul corpo della ventenne.
Il pubblico ministero ha aperto un fascicolo per omicidio stradale. Secondo le prime indagini l'incidente, avvenuto all'altezza di via di Villa di Plinio, non sarebbe stato provocato né dal fatto che la ragazza era distratta dall'uso del cellulare né da un altro veicolo ma potrebbe aver perso il controllo dei suo mazzo a causa delle pessime condizioni dell'asfalto, devastato dalle buche e dalle radici degli alberi. Una circostanza che peraltro sarebbe in linea anche con le testimonianze rese a caldo da chi aveva assistito all'incidente. E del resto sin dall'inizio la mamma di Noemi aveva puntato il dito contro l'asfalto di quel tratto di strada peraltro sempre percorso ad alta velocità.
Insomma, Noemi sarebbe l'ennesima vittima del devastante stato delle strade capitoline. E suona come beffa il fatto che la principale responsabile della carente manutenzione, la sindaca di Roma Virginia Raggi, sia stata tra le prime a fare le condoglianze alla famiglia di Noemi, twittando: «Roma ti ricorderà». Forse più che il ricordo le sarebbe servita l'efficienza dell'amministrazione.
Punta il dito contro il Campidoglio anche Piergiorgio Assumma, presidente dell'Onvos, l'Osservatorio nazionale per la tutela delle vittime di omicidio stradale, che parla addirittura di cinquanta vittime del cattivo stato delle strade a Roma dall'inizio dell'anno e ciò configurerebbe «in diritto penale, una ipotesi di colpa grave».
Noemi abitava con la sua famiglia nel quartiere di Ostia Ponente e venerdì scorso alle 14 di pomeriggio stava tornando a casa dagli allenamenti. Era tesserata per il circolo All Round di Mostacciano ed era una delle più apprezzate sincronette azzurre.
Aveva partecipato nel 2015 agli Europei di Baku, in Azerbaigian, dove aveva partecipato alla gara del singolo. Pochi giorni prima di morire nella sua Roma, alla piscina del Foro Italico, aveva partecipato ai campionati italiani assoluti. Il suo sogno era partecipare alle Olimpiadi di Tokyo nel 2020.AnCu
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