I russi conquistano altri cinque villaggi. "L'esercito ucraino è vicino al collasso"

Avanzata nella regione di Kharkiv, 1.800 evacuati. Zelensky: "Battaglia feroce"

I russi conquistano altri cinque villaggi. "L'esercito ucraino è vicino al collasso"
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In attesa di comprendere quali siano i veri piani di Putin, la regione di Kharkiv continua a essere martellata a tutte le ore dagli ordigni russi. Le operazioni d'aria, con missili balistici e bombe guidate, servono a facilitare l'invasione di terra, dove i soldati del generale Salyukov sono avanzati di 3 km in 48 ore. Lo zar di Mosca non nasconde il desiderio di mettere le mani su una città tra le più strategiche, ma l'assalto dell'esercito potrebbe nascondere solo la volontà di allestire una zona cuscinetto tra le armate di Kiev e le aree di Kursk e Belgorod, regioni colpite dai droni ucraini anche ieri. Per invadere Kharkiv, ora distante solo 27 km, servirebbero altri 50mila uomini di cui Mosca non dispone, ma la scarsa consistenza delle difese ucraine, sottolineata anche da Peskov che parla di «truppe al collasso», sta facilitando il compito degli invasori.

Brucia Vovchansk (2 morti), così come Glubokoe e altri cinque villaggi (Borisovka, Ogurtsovo, Pletenevka, Pylnaya e Strelechya) ieri cannibalizzati dai russi. La popolazione fugge: solo nelle ultime 24 ore circa 3mila civili hanno abbandonato quello che resta delle loro case. Persino il segretario alla Difesa americano Austin allarga le braccia, definendo l'esercito russo «la forza terrestre più potente in Europa. E Kiev ne sta facendo le spese», e il vice ministro della Difesa ucraina Lazutkin non ha dubbi: «Dobbiamo mobilitare tutto il Paese». La risposta di Kiev è racchiusa in tre operazione: a Donetsk due missili Himars hanno colpito un ristorante dove si stavano svolgendo i festeggiamenti per il decennale del referendum secessionista, provocando 4 morti, tra cui un bambino, e le ire di Mosca che ha bollato il blitz come «atto di terrorismo»; a Rovenkyi (Luhansk) sono morte 4 persone dopo l'attacco a un deposito di petrolio; a Volgograd droni hanno attaccato nella notte la raffineria della Lukoil. Vittime a parte, sembra davvero poco per alimentare qualcosa di simile a una controffensiva. Zelensky parla di «battaglie feroci, i nostri soldati respingono gli invasori su 7 aree, ma nel Donetsk la situazione rimane molto tesa», e invoca aiuti. Qualcosa si muove visto che sono in arrivo dalla Gran Bretagna 4 milioni di munizioni, 2mila missili, e 160 veicoli corazzati e dalla Germania 3 lanciatori per sistemi di razzi a lancio multiplo. Sempre in attesa della maxi fornitura Usa che dovrebbe essere consegnata tra giugno e luglio.

Nell'808° giorno di battaglia la contraerea di Kiev ha abbattuto un caccia russo Su-25 nel Donetsk. A sud le truppe ucraine hanno respinto 13 assalti a Orikhiv e sulla riva sinistra del Dnepr. Un attacco missilistico contro le infrastrutture di Sumy ha provocato una vittima.

I russi hanno colpito in serata Odessa. La Polonia, temendo sconfinamenti, blinda ulteriormente i suoi confini con l'exclave di Kaliningrad e la Bielorussia, dove a Osypovichi, secondo il New York Times, si trova l'arsenale nucleare di Putin.

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