"I soldi di Putin in una società a Cipro. Milioni con le speculazioni e la vodka"

Roman Badanin: "Da una holding di Nicosia i fondi per la famiglia del presidente". Tra gli incassi le royalty per il marchio di alcolici "Putinka"

"I soldi di Putin in una società a Cipro. Milioni con le speculazioni e la vodka"

Inutile cercare troppo lontano: il cuore degli affari di Vladimir Putin è vicino a noi e ben protetto dalle leggi dell'Unione Europea. La cassaforte del leader del Cremlino è in una società registrata a Cipro, dal nome anonimo, Ermira Consultants, e la sede in un semplice ufficio di Nicosia.

A sostenerlo è Roman Badanin, uno dei più famosi giornalisti russi, costretto nel 2021 a lasciare il Paese. Ieri sul suo sito, Proekt, ha presentato i risultati di una inchiesta durata mesi e avviata grazie alla testimonianza di un manager che per anni ha gestito i rapporti tra la società cipriota e l'entourage del presidente russo e che ha accettato di raccontare anonimamente la sua storia.

Secondo l'inchiesta di Badanin e i documenti mostrati in un video pubblicato su Youtube, Ermira è stata a lungo lo snodo fondamentale attraverso cui Putin ha raccolto soldi che venivano poi distribuiti secondo le sue esigenze. «Ci ordinavano di pagare attraverso i fondi di Ermira e noi eseguivamo», dice il manager «gola profonda», che nel video è ripreso di spalle e con la voce modificata. Alla società faceva capo l'appartamento poi girato ad Artur Ocheretny, il nuovo marito di Ljudmila Putina, a mo' di anticipo della vera e propria dote che il presidente ha riservato alla sua ex moglie. Da alcune consociate di Ermira sono arrivati circa 300 milioni di dollari impiegati per la lussuosa residenza di Gelendzik, sul Mar Nero, ufficialmente di proprietà del compagno di judo di Putin, Arcady Rotenberg, ma che tutti considerano del presidente.

Sempre di Ermira erano i fondi utilizzati per acquistare quattro lussuose residenze (una è di 26mila quadrati) nel centro di Sochi, tra i luoghi preferiti di villeggiatura del numero uno russo. Tre di esse sono state intestate alla nonna di Alina Kabaeva, la ginnasta che da qualche anno è la sua nuova compagna e gli ha dato anche almeno due figli. Ancora una volta c'è il nome di Ermira dietro la proprietà di due ville nella zona della Rublevka, il sobborgo dei miliardari moscoviti, in cui vivevano la figlia di Putin Maria Vorontsova e il suo ex marito olandese Jorrit Faassen.

Ma se è curioso notare come Ermira abbia contribuito alle fortune immobiliari della famiglia Putin è ancora più interessante capire come la società si sia finanziata.

L'intestatario ufficiale delle quote è Vladislav Kopylov, un avvocato di San Pietroburgo, conosciuto da Putin negli anni Novanta, quando era assistente del sindaco Anatoly Sobchak. Kopylev non è particolarmente noto in città ma figura nei consigli di amministrazione delle società di due miliardari molto vicini a Putin, il già citato Rotenberg e Yuri Kovalchuk. È vicino anche a Sergei Roldugin, amico di infanzia di Putin e violoncellista, a cui i «Panama papers» attribuirono una fortuna (non si capisce bene come accumulata) di 2 miliardi di dollari.

Secondo Badanin Ermira controlla quote in alcuni grandi gruppi finanziari russi (da Gazprom a ai media di Nmg). Solo in un'occasione, acquisendo quote di Nmg da Kovalchuk e rivendendole pochi mesi dopo a un altro oligarca, Gennady Timchenko, avrebbe guadagnato 65 milioni di dollari.

La fonte di finanziamento più sorprendente è, però, un'altra: secondo il racconto di Badanin si tratta delle royalties sulle vendite della vodka Putinka, uno dei marchi più conosciuti di Russia, creato circa 20 anni fa sull'assonanza con il nome del presidente. La vodka Putinka è imbottigliata e ufficilmente distribuita da alcuni degli oligarchi più vicini a Putin.

Ma il marchio farebbe capo a una società controllata dalla holding cipriota, a cui verrebbero regolarmente trasferiti parte degli utili. Secondo i calcoli di Proekt si tratterebbe di almeno 500 milioni di dollari nel periodo che va tra il 2004 e il 2019.

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