I No Vax sono con le spalle al muro. Dopo tante giravolte e manifestazioni, ora tentano la carta della giustizia. Si stanno organizzando con l'associazione Difesa attiva per presentare una class action contro l'obbligo vaccinale: sperano in una sentenza favorevole com'è accaduto in Belgio o negli Usa, ma sanno anche loro che i tempi della giustizia sono lunghi mentre le nuove regole concedono 21 giorni per fare la prima dose oppure non si lavora e non si porta a casa lo stipendio.
L'ultima mossa di Draghi, quella dell'obbligo vaccinale, li ha spiazzati, non trovano strade alternative al siero, tanto che molti di loro, approfittando del periodo natalizio, cercano una via disperata (e pericolosa): farsi infettare. «In questi giorni vedo un fiorire di contagiati tra i miei pazienti da sempre No Vax spiega Silvestro Scotti, segretario nazionale della Fimmg - Un'insegnante con 39 di febbre non mi ha fatto domande su come curarsi, era interessata a sapere dopo quanti giorni poteva ottenere il green pass».
Disperati a parte, i milioni di non vaccinati sembra stiano imboccando, a malincuore, la via della vaccinazione come testimoniano le 65mila prime dosi effettuate ieri e comunicate dalla struttura commissariale del generale Figliuolo.
Claudio Cricelli, presidente Simg, Società italiana di medicina generale, è ottimista: «Questa volta li abbiamo incastrati. Ormai non hanno più scappatoie o scuse. Non c'è più AstraZeneca che aveva qualche evento avverso grave, il Covid provoca 10 volte più miocarditi che i rari casi fino a ora emersi post vaccino, le esenzioni che ci chiedevano i No Vax le abbiamo tutte respinte e anche qualcuno se darà malato, non potrà comunque evitare il vaccino». Insomma, «chi vuole evitare di immunizzarsi deve ricorrere solo alle truffe conclude Cricelli - ma prima o poi i furbi vengono scoperti e accusati di reati gravi. Non credo che siano in molti a voler rischiare».
Ma qualche temerario c'è ancora. Come insegna il medico di Pistoia che gettava i vaccini per regalare la certificazione dei No Vax. O di Roberto Santi, medico No Vax in pensione sospeso per 10 mesi dall'Ordine ligure dei medici per aver fornito falsi certificati di esenzione da mascherine e vaccino. E i tentativi di trovare qualche simpatizzante tra i medici non sono finiti. «Mi sono arrivate mail in cui persone di altre regioni mi chiedono, dietro certificazione, un'esenzione a pagamento» racconta Scotti. «E capita la stessa cosa ad altri colleghi. Sperano di corromperli in cambio di qualche centinaia di euro. Stanno facendo una catena di Sant'Antonio, è un messaggio nella bottiglia, mandano richieste agli indirizzi dei medici chiedendo: scusi, lei è disponibile per fare una certificazione a pagamento?».
Ma le tentate truffe si nascondono anche nelle farmacie. «Con la richiesta di tamponi così alta, i titolari delle farmacie assumono personale a prestazione, medici in pensione, biologi, infermieri per fare il testing spiega Scotti - i tamponi positivi vengono caricati sul portale, ma non c'è la firma di chi ha effettuato il prelievo. Se si insinua un No Vax il tampone viene falsificato e dopo la quarantena il furbetto si piglia il green pass per guarigione».
Le distorsioni sono da mettere in conto. Comprese le assenze che pioveranno domani mattina, quando riapriranno le scuole. «Molti insegnanti hanno paura - racconta Scotti non vogliono tornare al lavoro.
E chi è in quarantena se la prenderà comoda. Se dico ai pazienti che il tampone si può fare anche privatamente loro mi rispondono che non vogliono spendere soldi. Così io sono costretto a allungare il periodo di malattia. E i 10 giorni diventano 14».
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