I numeri vanno piano ma c'è un'Italia inquieta, che ha ancora paura, che guarda con sospetto a quello che accade fuori dai confini, che inizia a prendere misure contro una movida troppo disinvolta.
I numeri, quindi, prima di tutto: ieri 252 nuovi contagi (il giorno prima erano stati 306) e appena cinque morti, il dato più basso da febbraio. Il numero totale delle persone colpite da Covid-19 sale così a 245.590. I dati disaggregati per regioni confermano la tendenza degli ultimi giorni: la Lombardia non ha più la maggioranza dei casi (ieri 53, meno dei 63 dell'Emilia-Romagna) ma il contagio si estende in tutta Italia, con due sole regioni (Valle d'Aosta e Basilicata) a quota zero e ben otto oltre quota dieci (ci sono anche Veneto con 30, Lazio con 18, Trento con 16, Puglia con 13, Piemonte e Toscana con 11). Abbastanza alto il numero dei tamponi effettuati, 53.334 in tutta Italia, con il Veneto in testa (12.370) davanti alla Lombardia (9.860). L'indice dei contagi sui test fatti a livello nazionale è sui livelli dei giorni scorsi (0,47 per cento), ma la Lombardia (0,54) e soprattutto l'Emilia-Romagna (1,05) sono ben più in alto. Resta sotto l'1 anche l'Rt nazionale, che secondo l'Istituto superiore di sanità è dello 0.95. Un dato che indica come la trasmissione del coronavirus nel nostro Paese sia stata sostanzialmente stazionaria nelle scorse settimane.
Lo stesso report dell'Iss segnala come, sebbene le misure di lockdown abbiano consentito un controllo efficace dell'infezione da Covid-19, «al momento siamo in una situazione di trasmissione stazionaria a livello nazionale in cui persiste una trasmissione diffusa del virus che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti, talvolta associati all'importazione di casi da Stati esteri». In Emilia-Romagna, la regione ieri più colpita, quasi tre quarti dei nuovi contagi si concentra oggi nelle province di Modena (14), Bologna (13), Reggio Emilia (11) e Rimini (9), per lo più «riconducibili a focolai già noti». Al momento il focolaio più attivo è quello della ditta di spedizioni Bartolini di Rovereto, in provincia di Trento: finora sono complessivamente 64 le persone trovate positive al tampone del Covid-19. L'ultima tranche di tamponi sulle 300 persone complessivamente testate ha fatto emergere 14 nuovi casi (tutti asintomatici) che vanno a sommarsi ai 30 di giovedì e ai 20 di mercoledì. Delle 14 nuove positività, tre riguardano i padroncini delle ditte che trasportano i pacchi per il centro logistico che si trova nella zona industriale della città trentina, e undici interessano familiari o persone vicine a chi lavora per la Bartolini.
Si cerca anche di tenere sotto controllo chi arriva dai Paesi più a rischio in queste settimane e con i quali l'Italia intrattiene un importante interscambio. Ieri il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato di aver firmato un'ordinanza che dispone la quarantena per chi negli ultimi 14 giorni abbia soggiornato in Romania e Bulgaria.
«Questa misura è già vigente per i Paesi extra Ue ed extra Schengen. Il virus non è sconfitto e continua a circolare. Occorre ancora grande prudenza», scrive su Twitter Speranza. Ieri la Romania ha fatto registrare 1.119 nuovi casi mentre la Bulgaria giovedì ne ha fatti contati 269.
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