"Imbarazzante, una cafonata". I dem bocciano la campagna social di Letta

La comunicazione social del segretario Pd, orientata alla demonizzazione del centrodestra, delude anche i simpatizzanti dem. "Non si può impostare la campagna elettorale su questo..."

"Imbarazzante, una cafonata". I dem bocciano la campagna social di Letta

Qualcuno l'ha definita "cringe", ovvero imbarazzante al punto da creare disagio. E ce ne vuole, visto che sul web ormai se ne vedono di ogni tipo. Eppure Enrico Letta, con la sua campagna social lanciata in vista delle elezioni, è riuscito a scontentare persino i suoi. A colpi di tweet e di facili slogan, il segretario Pd si è ritrovato subissato dalle critiche degli stessi simpatizzanti dem, delusi da uno stile comunicativo ritenuto inadatto, controproducente. Orientato più alla demonizzazione dell'avversario che alla proposta di idee concrete per il Paese.

Nelle ore in cui i partiti avviavano ufficialmente la loro campagna elettorale, Letta rilanciava sulle proprie pagine social alcuni contenuti ad alto tasso di propaganda. In un post, in particolare, compariva la foto di Mario Draghi accompagnata dalla dicitura: "L'Italia è stata tradita, il Pd la difende. E tu sei con noi?". Uno slogan che, nelle intenzioni, avrebbe probabilmente dovuto rinvigorire lo spirito dell'elettorato dem e che invece si è rivelato un boomerang, al punto da essere interpretato da alcuni come un segnale di debolezza. Questo, in particolare, lo si deduce scorrendo i numerosi commenti critici rivolti allo stesso segretario Pd per la sua campagna social. "Cambiate velocemente linea politica e stile comunicativo. Dite chi siete, cosa volete fare e perché, in autonomia e assumendone la responsabilità", ha ad esempio scritto un utente.

Ben più severi i giudizi espressi da altri commentatori. "Su una sola cosa ha avuto ragione Renzi in vita sua: sei completamente inadeguato. Imbarazzante", ha sentenziato in un tweet tale Stefano. E Giuseppe: "Onorevole, non può impostare una campagna elettorale su questo. È di una mediocrità e povertà di idee sbalorditivo". Nella valanga di commenti, c'è anche chi ha definito quel post "una cafonata", manifestando la propria delusione per quel tipo di linguaggio. Analoghe critiche social sono comparse a margine di un successivo post pubblicato dall'account del Pd e rilanciato dallo stesso Letta: nel contenuto in questione venivano riprese alcune parole del segretario dem contro Giorgia Meloni. "Parliamo di due Italie profondamente diverse". E poi una serie di contrapposizioni: "Con noi...", "con loro..."

Di nuovo, la retorica del conflitto politico. E, di nuovo, una pioggia di critiche. "Sapete, tutti questi slogan sono banali, noiosi, ridicoli e terribilmente urtanti", ha scritto un'utente a margine di quel post. E un'altra: "Quanto odio in questo tweet, che fine triste". Come spesso accade sui social, non sono mancati gli sfottò: "Cetto La Qualunque sarebbe fiero di questa campagna elettorale". Più seriamente, qualcuno ha poi biasmato il Pd per la linea di ostilità al centrodestra: "Ma basta parlare sempre di 'loro'… Dite qualcosa anche di vostro. Ad esempio, cosa dite voi sulle pensioni? Secondo voi la Fornero deve rimanere così com'è?".

Altrettanto disappunto avevano suscitato le parole pronunciate in tv dallo stesso Enrico Letta, che aveva affermato di avere "gli occhi della tigre" per voler vincere le elezioni.

Sui social non si sono risparmiate le ironie sul segretario dem in versione Rocky Balboa. "Comunque sta storia degli 'occhi di tigre' non si può sentire. Quasi peggio del giaguaro da smacchiare" di bersaniana memoria.

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