Un giuramento rinnovato per i medici e una proposta di impegno a scuola per gli infermieri che potrebbero diventare «educatori della salute». Lo tsunami coronavirus che ha travolto le nostre esistenze ha anche ridisegnato il profilo delle persone, del lavoro, dei rapporti umani, ridistribuendo gli equilibri del peso che alcune cose avevano nella nostra vita con particolare evidenza nel settore della sanità. L'impegno dei medici e degli infermieri deve andare oltre l'emergenza e nella prospettiva del loro impegno futuro i medici hanno coniato un nuovo giuramento: «Io medico giuro: di curare tutti, senza discriminazione; che avrò cura di te, in ogni emergenza; che ti curerò senza arrendermi mai».
É questo il contenuto della nuova campagna della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, che ha preso il via ieri per ribadire che l'impegno dei medici non finisce con l'emergenza e per ricordare i 170 camici bianchi che hanno perso la vita nel corso dell'epidemia. «Il giuramento è l'atto propedeutico che segna l'inizio della professione per accompagnare poi il medico per tutta la sua vita professionale spiega il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli - Tutta la sua vita sarà volta a tener fede a quell'impegno, realizzando, nell'alleanza terapeutica, il bene dei pazienti. Non basta il titolo della laurea per chiamarsi medico, occorre l'ingresso e l'adesione a principi che impegnano a mettere al servizio del bene della comunità le competenze acquisite. Il significato di quel giuramento è diventato drammaticamente reale e manifesto durante l'epidemia di Covid-19». La campagna mostra i volti stanchi dei medici, segnati dalle mascherine e dagli occhiali indossati durante turni massacranti. «Ci hanno chiamati angeli ed eroi. -prosegue Anelli- La parola che meglio ci definisce è medici».
Dal Nursing Up, il sindacato infermieri italiani, arriva una proposta al governo: aprire le porte delle scuole agli infermieri non solo per un supporto sanitario ma anche nel ruolo di educatori per le nuove generazioni. L'infermiere scolastico, dice il segretario nazionale Antonio De Palma, non è una novità all'estero dove è presente da tempo.
«I nostri infermieri laureati potrebbero svolgere funzione docente e supportare gli istituti nelle attività di educazione sanitaria e prevenzione- spiega De Palma- Accanto all'infermiere di famiglia è necessario anche l'infermiere scolastico, da impiegare nelle attività educative destinate ai giovani. Un modo per tutelare meglio il diritto alla studio dei bambini portatori di handicap e degli studenti con patologie croniche».
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