"Un'agenda di governo" sui temi in comune a M5S, centrosinistra e centrodestra. Sarebbero queste le parole pronunciate da Luigi Di Maio durante l'incontro con un gruppo di investitori a Londra.
Ieri, immediatamente dopo la rivelazione del retroscena da parte della Reuters, il capo politico del Movimento Cinque Stelle si è affrettato a smentire l'ipotesi di larghe intese al grido di "no inciuci". Ma oggi è Repubblica a riportare il discorso di Di Maio. Discorso prevalentemente in italiano, nonostante il grillino parli di "traduzione forzata".
Diverse fonti hanno confermato l'apertura del movimento a un "governo di convergenza". "So che nelle analisi di molti di voi le due ipotesi dominanti post voto sono un governo di maggioranza assoluta del centrodestra oppure uno sull'asse centrodestra-Pd", avrebbe detto Di Maio, "Io ritengo che non ci siano i numeri per queste due ipotesi, così ne prevedo altre due: o tornare di nuovo alle urne oppure trovare punti in comune nelle varie agende dei partiti, per farle diventare un'agenda di governo".
Di fatto è un po' quello che lui ripete da giorni, pur non parlando mai di larghe intese: a urne chiuse e spoglio concluso, il M5S lancerà un appello agli altri partiti- ma "non alla Lega - perché si trovi un accordo su temi comuni.
Come ad esemprio gli investimenti in infrastruttire e la semplificazione della pubblica amministrazione. Insomma, più o meno la stessa cosa che proponeva Pier Luigi Bersani nel 2013, quando Beppe Grillo accompagnò gli allora portavoce Roberta Lombardi e Vito Crimi per sbattergli in faccia il suo "no" a qualsiasi alleanza in diretta streaming.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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