Francesco Maria Rubano, Forza Italia punta su volti e nomi nuovi. Lei ha solo 34 anni, uno dei sindaci più giovani d'Italia, guida Puglianello, nel beneventano. Che tipo di apporto è in grado di dare a questa campagna elettorale?
«Una rappresentanza territoriale reale, lontana da clientelismi storici e non più accettati dall'elettorato. Una alternativa al territorio nel segno della continuità garantita da una coalizione solida fondata sui valori. Le nostre linee guida parlano chiaro. Lasciamo agli altri la propaganda noi siamo quelli dei fatti».
Chi l'ha convinta a candidarsi?
«La gente. Quella per la quale non mi sono mai risparmiato. Questo territorio al quale ho dato il massimo impegno da un decennio e più. Sento forte il senso di responsabilità e mi ritengo un soldato della mia terra».
Come sente l'impegno per questo incarico?
«Non mi risparmierò. Risponderò come sempre, con i fatti, con i risultati. Le parole contano poco».
La sua esperienza da sindaco potrà aiutarla?
«Certo. L'esperienza è un bagaglio di problemi già risolti».
Come considera Silvio Berlusconi?
«L'ultimo leader di questo millennio. La sua capacità di vedere, progettare e realizzare è straordinaria. Sono cresciuto ascoltandolo e guardando a lui come modello, come fuoriclasse dal quale attingere, almeno per osmosi, la genialità».
Pensa che ci sia bisogno di giovani come lei nel nuovo corso di Forza Italia?
«Non mi piacciono le categorie. Giovani/vecchi, uomini/donne, solo distinzioni che rischiano di dividere più che di unire. La nuova Forza Italia deve essere il partito della gente, la casa dei cittadini che amano l'Italia e si impegnano per offrire a sé stessi un Paese migliore».
Lei dove è stato candidato? Di cosa ha bisogno la sua terra?
«l mio collegio comprende la provincia di Benevento e 28 comuni casertani. Un collegio non semplice perché a cavallo tra due province. Ma è un territorio che conosco a fondo. Questa terra è straordinaria per le doti naturali che esprime sia a livello paesaggistico che culturale.
La prima necessità sulla quale lavoro già da tempo è attrarre aziende da fuori e facendole investire qui. Un nuovo impulso al tessuto economico ci aiuta a cascata, a risolvere il problema occupazionale. Dando così beneficio alla popolazione tutta, compresi i più deboli».
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