«Sono di Genova e posso dire che Marco Bucci ha amministrato bene, tanto è vero che lo votai anche come sindaco». Così Sergio Battelli, deputato per due legislature del M5S spiega perché, pur non essendo un elettore di centrodestra, ha votato Bucci senza esprimere alcuna preferenza di lista.
Cosa le piace di Bucci?
«Credo, come molti genovesi non schierati politicamente dalla sua parte, che stia trasformando Genova in una città europea. Inoltre, è da boomer della politica parlare di ideologie anche al voto locale. Bucci ha affrontato temi concreti, mentre la sinistra ha basato la campagna elettorale sul fatto che gli avversari sono brutti e cattivi e non ha proposto nulla».
E perché Bucci ha perso proprio a Genova?
«A Genova ha perso perché storicamente è di sinistra, ma non capisco perché il Pd a Milano elogia Sala come grande innovatore, mentre non vede di buon occhio lo sviluppo di Genova. Ci sono molti progetti impattanti sul territorio contro i quali sono nati molti comitati del no sostenuti dalla sinistra. Questo non lo posso accettare perché ci sono delle opere finanziate con i fondi del Pnrr che vanno fatte».
Perché Andrea Orlando ha perso?
«Credo che il problema per lui sia stato Giuseppe Conte, il grande sconfitto di queste elezioni. Ormai il M5S è diventato il PdC, partito di Conte. I suoi referenti hanno imposto i candidati da mettere in lista senza avviare alcun tipo di confronto e gli attivisti non sono stati coinvolti nella scrittura del programma. Inoltre, non è piaciuto il voltafaccia sulla candidatura di Pirondini che è sparita dopo 24 ore per sostenere Orlando. Il M5s è inesistente, un partito del 4,6% votato solo dagli amici e dai parenti. Conte, infine, a differenza di Elly Schlein, non ha fatto campagna elettorale nelle piazze per paura di trovarsi davanti il vuoto. Oggi il M5S, che aveva la piazza nel suo dna, è diventato un partito padronale che non ha una linea politica chiara».
Ma chi ha ragione tra Conte e Grillo?
«Grillo sbaglia a dire che il M5S è compostabile perché è già morto e ha sbagliato a buttarsi sul campo delle scartoffie legali dove, ovviamente, vince Conte. Avrebbe dovuto fare una campagna comunicativa per ricordare che il M5S è stato forte quando ha dato un'alternativa di mondo e ha fatto sognare le persone.
Oggi, all'italiano medio che ha già i suoi problemi non interessa pensare alla figura del garante e altre questioni statutarie. La verità è che il M5S, in passato veniva votato a prescindere dai candidati perché aveva idee da portare avanti. Oggi, invece, non ha più idee se non quella di dire ogni giorno che Renzi è cattivo».
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