"Io li ammazzo...": bufera sul video choc del capo gabinetto di Gualtieri. Poi le dimissioni

Video choc sul capo di gabinetto del sindaco di Roma (che poi si dimette): "In ginocchio. Vi sparo, li ammazzo". Il Pd: "Episodio gravissimo". La Lega: "Sinistra violenta, fa paura"

"Io li ammazzo...": bufera sul video choc del capo gabinetto di Gualtieri. Poi le dimissioni

"Vi sparo, li ammazzo. Vi dovete inginocchiare". Sono queste le parole che hanno messo Albino Ruberti al centro di una bufera politica, scaturita in seguito a un video pubblicato da Il Foglio che vede protagonista il capo di gabinetto di Roberto Gualtieri. Nel filmato il braccio destro del sindaco di Roma lamenta una richiesta che avrebbe ricevuto a tavola, ma al momento resta ancora da chiarire la causa che ha portato a una reazione così furibonda. Alla fine Ruberti ha rassegnato le sue dimissioni.

Il video choc

Nel video si sentono diversi passaggi assai coloriti, a cui si aggiunge uno stato della discussione molto animato. "Fai la tua scelta: se stai con 'sta gente non stai con me. Il fratello a tavola, vuoi che te lo dico che m'ha detto? Deve venire qui a chiedermi in ginocchio pietà, adesso. Se deve inginocchia' e chiede scusa se no lo scrivo a tutti che m'ha detto", è quanto si riesce a capire dal filmato.

Il tutto accompagnato ancora da un'altra richiesta urlata a squarciagola: "Si deve inginocchiare! Se no io adesso lo dico a tutti quello che ha detto. Si deve inginocchiare quella merda". Poi arriva la frase choc al centro della polemica: "Li ammazzo! [...] Non se deve permette de dì 'te compro'. A me me compri? 'Sta merda de Vladimiro". Seguita dall'incessante supplica di porgere le dovute scuse: "Cinque minuto je do, cinque! Vi sparo, t'ammazzo. Cinque minuti, qui in ginocchio tutti e due".

Qualcuno lì vicino denuncia il fatto di aver tenuto una scena così animata e annuncia che i carabinieri stanno per essere contattati: "Guarda che cazzo di scena...". E anche questo ha rappresentato l'ennesimo motivo per sfogarsi bruscamente: "Dillo a tuo fratello e Adriano". Subito dopo qualcuno invita l'uomo a moderare gli animi: "Albino, calmati". L'Ansa riferisce che nelle prossime ore la Procura di Frosinone acquisirà il video della lite.

Ruberti si dimette

Albino Ruberti si è dimesso dall'incarico con una lettera inviata al sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Il capo di gabinetto ha fatto sapere che si è trattato di un litigio verbale durante una cena privata, "che nulla ha a che vedere con il mio ruolo istituzionale". Ruberti si è detto disponibile a chiarire quanto accaduto e ha spiegato le motivazioni della sua reazione.

"Ho reagito con durezza alla frase 'mi ti compro', che pur non costituendo in sé una concreta proposta corruttiva, mi ha portato a chiedere, con foga sicuramente eccessiva e termini inappropriati, di ritirarla immediatamente perché l'ho considerata lesiva della mia onorabilità", ha affermato il braccio destro di Gualtieri.

Dopo ore concitate, al Corriere della sera Ruberti ha voluto smentire le voci sui presunti spintoni o altro: "Sono state solo parole. Sbagliate delle quali ho chiesto scusa. Ma non ho mai alzato le mani in vita mia".

L'intervento del Pd

Fonti del Partito democratico ritengono che si tratti di un episodio "gravissimo che non può restare senza conseguenze". Nel frattempo Francesco De Angelis ha ritirato la propria candidatura alla Camera. Il fratello dell'esponente del Pd sarebbe Vladimiro, l'uomo con cui Ruberti avrebbe discusso. "Mi sembrano entrambe scelte giuste e doverose", è il giudizio di Enrico Letta sulle dimissioni di Ruberti e sul ritiro di De Angelis.

Le reazioni

Non sono tardate ad arrivare le reazioni del mondo della politica alla luce di un fatto di una tale portata. I consiglieri capitolini di Fratelli d'Italia si sono detti "stupiti" dalle immagini diffuse: "Non siamo interessati a questioni personali e a beghe tutte interne al Pd, ma vogliamo chiarezza su aspetti non chiari della vicenda che lasciano intendere pressioni inconfessabili da parte di esponenti dem sul capo di gabinetto".

Barbara Saltamartini, deputata laziale della Lega, non ha usato giri di parole e ha puntato il dito contro il Partito democratico: "Questo Pd fa paura. È il capofila di una sinistra violenta e litigiosa. Ora spuntano pure risse e minacce in mezzo alla strada. Occorre agire subito contro i violenti".

A chiedere un passo indietro da parte di Ruberti è stato anche il Movimento 5 Stelle, con i consiglieri grillini che hanno denunciato "espressioni e atteggiamenti da 'gangster'" e invitato a chiarire il caso "da cui sembrano emergere altre minacce e presunte richieste" avvenute nel corso di una cena.

Su Twitter è arrivata la polemica di Carlo Calenda: "Questo è il soave ambientino del Pd romano. Il capo di gabinetto di Gualtieri già capo di gabinetto di Zingaretti che 'amministra' il potere. Se fosse accaduto a noi Repubblica ci avrebbe aperto il giornale".

La Lista Calenda in assemblea capitolina ha chiesto chiarezza: "Le frasi pronunciate sono inaccettabili. Lo sarebbero per un comune cittadino, lo sono ancor di più per chi ricopre un delicato ruolo politico-amministrativo".

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